Mistero
Emily Dickinson è perfettamente consapevole dei limiti, delle insufficienze, della parola in
genere e della parola poetica in particolare. E ne soffre costantemente, perché la parola
resta comunque l’unico mezzo che ha a disposizione per mirare al centro... Certo, esiste la
musica; magari - come scriveva John Keats – una tuneless music, una musica senza suono,
oppure la musica della natura, il ronzio dell’ape che – se estaticamente ascoltato al
massimo grado di concentrazione e compenetrazione diviene più alto e armonioso della
più complessa sinfonia... Ma Emily non è un musicista; Emily solo con le parole può
“trattare”, quello è il suo business. E allora ecco che scant e slant fanno baruffa e
producono brutture, divengono un insieme orribile. L’aggettivo awful (in inglese: orribile)
contiene però il sostantivo awe, che significa anche timore estatico, reverenza. Reverenza
verso il Dio biblico della parola che si fa Carne; timore per il Tempo che ci sfugge e ci
impedisce di raggiungere il Centro da quella circonferenza su cui continuiamo a scivolare.
Timore di non riuscire a farcela ad unificare lo slant con lo scant, il dentro con il fuori,
restando per sempre nell’awful. Perché uno più uno fa uno: one and one is one.
In una delle lettere più famose di Emily si legge questa frase:
Franco Buffoni

pagina web di Franco Buffoni

“Non dirò quanto sia breve il Tempo,Il capovolgimento paradossale è la logica attraverso cui Dickinson cercò di venire a capo del Mistero. Molte delle persone che le erano state vicine se n’erano irrimediabilmente “andate”; il Tempo altrettanto irrimediabilmente passava, sulla Circonferenza si continuava a scivolare. Ma forse non è il tempo che passa: siamo solo noi che passiamo; e forse siamo già al centro mentre crediamo di stare sulla circonferenza. E la morte non è che un braccio che si distende dolcemente, lentamente sul guanciale, senza più fremiti, senza più scosse, finalmente quieto. Furono il suo sguardo e il suo respiro - ormai giunti aldilà della Parola - a svelare il Mistero.
perché a me fu rivelato da labbra
che subito si sigillarono”.
Emily Dickinson
Franco Buffoni


Franco Buffoni racconta Emily Dickinson
pagina web di Franco Buffoni