lunedì 31 ottobre 2016

il sesso ambivalente

Michel Foucault,

“L’attività sessuale si trova all’origine tanto di effetti terapeutici che di conseguenze patologiche.
La sua ambivalenza fa sì che in certi casi essa sia di natura tale da operare guarigioni e in altri, al contrario, da generare malattie;
ma non è sempre facile determinare quale dei due effetti potrà avere:
questione di temperamento individuale e questione, anche, di circostanze particolari e di momentanee condizioni fisiche.”
     Michel Foucault,
La cura di sé. Storia della sessualità 3



 

notti selvagge

Emily Dickinson

Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare - stanotte -
In te!

Notti selvaggie
Notti selvagge!
Fossi io con te
Notti selvagge sarebbero
La nostra voluttà!
Futili - i venti -
Per un Cuore in porto -
Via il Compasso -
Via la Mappa!
Vogare nell'Eden -
Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare - stanotte -
In te! 

***

Wild nights - Wild nights!
Were I with thee
Wild nights should be
Our luxury!
Futile - the winds -
To a Heart in port -
Done with the Compass -
Done with the Chart!
Rowing in Eden -
Ah, the Sea!
Might I but moor - tonight -
In thee!



Emily Dickinson


You might also like:

L’Abisso tra le Anime

riletture: Fernando Pessoa


[...]
per quanta forza si imprima in quei nostri pensieri,
mostrando l’anime nostre con far da vetrinisti,
indicibili i nostri cuori pur sempre rimangono.

[...]
Siamo i sogni di noi stessi, barlumi di anime,
e l’un per l’altro resta il sogno dell’altrui sogno

Fernando Pessoa
leggi tutto il testo
L’Abisso tra le Anime

 

 

Un sogno nel sogno - 1

Edna O'Brien

Tempo dopo ebbi quello che si può definire soltanto un sogno nel sogno.
 
Stavo uscendo dal torpore, cercando di svegliarmi, asciugandomi la saliva sulla federa, quando sentii qualcosa tirarmi, un peso enorme che mi inchiodava al letto, e pensai: sono diventata invalida. Ho perso l’uso degli arti, ecco perché da mesi mi sento fiacca e ho voglia di prendere il tè e guardare fuori dalla finestra e basta. Sono paralizzata. Dappertutto. Non riesco a muovere nemmeno la bocca. Soltanto il cervello funziona ancora. Il cervello mi dice che la signora che sta stirando al piano di sotto è l’unica in grado di trovarmi, ma potrebbe non salire quassú per giorni, potrebbe pensare che sono a letto con un uomo, a peccare.
 
A volte mi capita di dormire con un uomo, anche se di solito dormo da sola. Lascerà i vestiti stirati sul tavolo della cucina e il ferro in verticale sul pavimento per evitare che bruci qualcosa. Le camicette saranno appese alle grucce, le ruche dei colletti bianche e soffici come schiuma. È tipo da stirare perfino le punte e i calcagni delle calze di nylon, lei. Se ne andrà in silenzio e tornerà, come previsto, giovedí prossimo. Sento qualcosa dietro la schiena, per essere precisi strattona il copriletto che mi sono tirata su per la schiena per coprirmi la testa. Per ripararmi. E adesso so che non è l’invalidità a inchiodarmi al letto bensí un uomo. Come ha fatto a entrare? È in camera, vicino al muro. So che cosa sta per farmi, e la signora al piano di sotto non mi verrà mai a salvare, si vergogna troppo o forse non pensa che voglio essere salvata. Non so qual è dei tanti, se è il marcantonio grande e grosso che mi ritrovo di fronte ogni volta che apro ingenuamente la porta convinta che sia il ragazzo della tintoria e invece c’è Lui, con un vecchio coltello da scalco nero, la lama che scintilla perché l’ha appena affilata su un gradino. Vorrei urlare ma la lingua non è piú mia. O potrebbe essere l’Altro. Un colosso anche lui, mi afferra per il braccialetto mentre mi infilo tra i sostegni del corrimano. Ho dimenticato che non sono piú una bambina e non mi riesce facile infilarmi tra i sostegni del corrimano.
 
Se il braccialetto si fosse spezzato sarei riuscita a scappare, lasciandolo con mezzo braccialetto d’oro in mano, invece, siccome è di nove carati, mia madre che, accidenti a lei, è cosí previdente ci ha fatto mettere una catenella di sicurezza.

Oggetto d'amore (raccolta)      (Oggetto d'amore racconto )
     Edna O'Brien

Edna O'Brien:

tra le tue gambe

riletture: Gioconda Bella

Tra le tue gambe
il mare mi mostra strane scogliere coralline
rocce superbe coralli magnifici
contro la mia grotta di conchiglia
madreperlata
.....


Gioconda Bella
leggi tutto il testo
Eros è l'acqua

 


You might also like:

E dio mi fece donna

Gioconda Belli

Sono qui,
nuda,
sulle lenzuola solitarie
di questo letto in cui ti desidero.

E Dio mi fece donna


E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.

Gioconda Belli

You might also like:

domenica 30 ottobre 2016

quando a chiamarti è il mio silenzio

riletture: Silvana Valente

Rimani, quando a chiamarti è il mio silenzio e non più la voce.
Amerò l’assenza e spoglierò i tuoi dubbi, aspettandoti. .....

Silvana Valente

 

 

le poesie di Gioconda Belli

Volevo fare tutto e di tutto per lui

Edna O'Brien

Lui disse di avere una leggera vena masochista e che spesso la notte, non riuscendo a dormire a letto, andava in un’altra stanza, si stendeva a terra con un cappotto addosso e si addormentava di schianto. Lo faceva anche da piccolo.
 
L’immagine di quel bimbetto che dormiva in terra mi mosse a enorme compassione e, senza una parola da parte sua, lo portai vicino al tappeto e lo feci stendere.
 
Fu l’unica volta in cui i ruoli si invertirono. Lui non era mio padre. Io diventai sua madre. Morbida e del tutto immune alle paure. Perfino i miei capezzoli, che sono molto suscettibili, non si sottrassero alle sue pretese furiose. Volevo fare tutto e di tutto per lui. Come spesso succede fra amanti, il mio ardore e la mia inventiva stimolarono i suoi. Non ci fermammo davanti a niente.
 
Dopo, commentando l’impresa – com’era sua abitudine –, considerò che era stato il piú intimo dei nostri momenti intimi. Come dargli torto. Quando ci alzammo per vestirci si asciugò le ascelle con la camicetta bianca che portavo prima e mi chiese quale dei miei bei vestiti avrei indossato per la cena. Scelse lui, quello nero. Disse che gli faceva tantissimo piacere sapere che pur cenando con qualcun altro avrei rimuginato su quello che avevamo fatto noi. Una moglie, il lavoro, il mondo potevano anche separarci, ma nel pensiero eravamo legati.
– Ti penserò, – dissi.
– Anch’io.
Non fu nemmeno tanto triste separarci

Oggetto d'amore (raccolta)      (Oggetto d'amore racconto )
     Edna O'Brien

Edna O'Brien:

Questa solitudine domenicale

Gioconda Belli

Sono qui,
nuda,
sulle lenzuola solitarie
di questo letto in cui ti desidero.

QUESTA SOLITUDINE DOMENICALE....


Sono qui,
nuda,
sulle lenzuola solitarie
di questo letto in cui ti desidero.
Guardo il mio corpo,...
liscio e rosato nello specchio,
il mio corpo
che è stato avido territorio dei tuoi baci,
questo corpo pieno di ricordo
della tua incontenibile passione
sul quale hai combattuto sudate battaglie
nelle lunghe notti di gemiti e di risa
e di sudori dalle mie cavità profonde.
Guardo i miei seni
che sistemavi sorridendo
nel palmo della tua mano,
che stringevi come uccellini nelle tue gabbie di cinque sbarre,
mentre un fiore mi si accendeva
e arrestava la sua dura corolla
contro la tua dolce carne.
Guardo le mie gambe,
lunghe e lente conoscitrici delle tue carezze,
che ruotavano rapide e nervose sui loro cardini
per aprirti il sentiero della perdizione
proprio verso il mio centro
verso la dolce vegetazione del campo
dove hai ordito taciti combattimenti
coronati dal piacere,
annunciati da raffiche di fucile
e da arcaici tuoni.
Mi guardo e mi vedo,
è lo specchio di te che si tende dolente
su questa solitudine domenicale,
uno specchio rosato,
un calco vuoto che cerca l'altro suo emisfero.
Piove a dirotto sul mio volto
e penso soltanto al tuo amore lontano
mentre difendo
con tutte le mie forze,
la speranza.

Gioconda Belli

You might also like:

Celebrazione

Leonard Cohen

Inginocchiati, amore, mille metri sotto di me,
che a malapena possa vederti la bocca e le mani
che celebrano il rito,

Celebrazione

Quando ti inginocchi sotto di me
e nelle tue mani
tieni la mia virilità come uno scettro,

Quando avvolgi la lingua
sul gioiello d’ambra
e solleciti la mia benedizione,
Capisco quelle ragazze romane
che danzavano attorno a una verga di pietra 
e la baciavano finchè la pietra non era calda.

Inginocchiati, amore, mille metri sotto di me, 
che a malapena possa vederti la bocca e le mani
che celebrano il rito,

Inginocchiati finchè non mi rovescio sulle tue spalle
con un rantolo, come quegli dei sul tetto
che Sansone fece crollare.



Leonard Cohen

Che cosa è per me la tua bocca?

Edward Estlin Cummings


Che cosa è per me la tua bocca?

Che cosa è per me la tua bocca?
Un calice di incenso desolato,
un albero di foglie smaniose,
un alto vascello impaziente,
una faretra di spendide frecce.

Che cosa è per me il seno tuo?
Un fiore di nuove preghiere,
un poema di luce continua,
una polla di uccelli spavaldi,
un tremulo arco in tensione.

Che cosa è per me il tuo corpo?
Un teatro di perfetto silenzio,
un cocchio di rossa lestezza;
e ancora, Oh, il passo incerto
di bianco-chiomati desideri!

  
 
 Edward Estlin Cummings   


You might also like:

Noi abbiamo l’allegria delle nostre allegrie

Eduardo Galeano

perché la lotta
per la giustizia e la bellezza
vale la pena persino quando si perde.

Noi

Noi
abbiamo l’allegria delle nostre allegrie
e abbiamo pure
l’allegria dei nostri dolori.
Perché non ci interessa la vita indolore
che la civiltà del consumo
vende nei supermercati.
E siamo orgogliosi
del prezzo di tanto dolore
che per tanto amore abbiamo pagato.
Noi
abbiamo l’allegria dei nostri errori
dei ruzzoloni che provano la passione
dell’andare e l’amore verso il cammino.
Abbiamo l’allegria delle nostre sconfitte
perché la lotta
per la giustizia e la bellezza
vale la pena persino quando si perde.
E abbiamo sopra tutte le cose
l’allegria delle nostre speranze
mentre impazza la moda del disincanto
ora che il disincanto è diventato
un articolo di consumo massivo e universale.
Noi.

Eduardo Galeano
(trad. di M. Fernàndez)

La prima volta che lui mi baciò

Elizabeth Barrett Browning

Il terzo fu deposto, perfetto,
sulla mia bocca, e fin d'allor, superba,
io ripeto: “Mio unico, mio amato!”.

La prima volta che lui mi baciò

La prima volta che lui mi baciò
baciò solamente le dita della mano che scrive,
che si fece così delicata e bianca,
restia al mondo, ma non coi suoi “Senti?”

al brusio degli angeli. Ora io non vorrei
un anello di ametista alla vista più puro
di quel bacio. Fu più in alto il secondo
e, cercando la fronte, si perse una metà sopra i capelli.

O dono supremo! Crisma
d'amore che con benefiche dolcezze
precede la vera ghirlanda dell'amore.

Il terzo fu deposto, perfetto,
sulla mia bocca, e fin d'allor, superba,
io ripeto: “Mio unico, mio amato!”.

Elizabeth Barrett Browning


sabato 29 ottobre 2016

le nostre labbra sono le spiagge e noi il mare

Julio Cortazar

Dopo aver bevuto i mari ci stupisce che le nostre labbra siano aride come le spiagge, e di nuovo cerchiamo il mare per bagnarci, senza vedere che le nostre labbra sono le spiagge e noi il mare.

     Julio Cortazar

Il giro del giorno in ottanta mondi     

You might also like:
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home