giovedì 31 maggio 2018

Lascia che da questo rumoroso mondo

Francesco Dalessandro

No non chiederti
per quale merito per quale buona
azione ti è donato ma lascia la notte


Lascia che da questo rumoroso mondo
Lascia che da questo rumoroso mondo
indolente un canto (finché il canto
dice il vero) di pioggia entri al mattino
(miracolo più grande del respiro)
e ferisca il risveglio apra germogli
nuovi nel cuore. No non chiederti
per quale merito per quale buona
azione ti è donato ma lascia la notte
svanire e disperdersi in un nuovo
giorno e mentre milioni di persone
chiedono vita riconoscente tu accetta
la benedizione di una tale bellezza
e innocenza, abbastanza per gli anni
avvenire.

Francesco Dalessandro

mercoledì 30 maggio 2018

Figure d'ombra di francesco Dalessandro

Francesco Dalessandro


Si dica
che ci amiamo e che l’uno
dell’altra siamo degni.

Microelegie
2.
 
Finalmente l’amore!
Lo dico a tutti senza
pudore. Perché avrei
più vergogna a nasconderlo.
Se stiamo insieme parlo
a voce alta: che tutti
sappiano quanto l’amo.
La colpa è troppo dolce:
fare finta di niente
e fingermi virtuosa,
come posso? Si dica
che ci amiamo e che l’uno
dell’altra siamo degni.

Francesco Dalessandro
tratto da; Figure d’ombra ( puntoacapo Editrice, Pasturana, Alessandria – aprile 2018)
Una recensione del libro:
Figure d’ombra di Francesco Dalessandro ( puntoacapo Editrice, Pasturana, Alessandria – aprile 2018)
Sembra accompagnare l’autore in una specie di viaggio di ritorno alla fonte di quelle suggestioni e di quelle emozioni che nel corso degli anni hanno alimentato dimensioni e registri, di volta in volta diversi, della sua poesia.
 
L’itinerario è variegato: tutto vi può accadere, tutto può esservi pretesto. Le “ombre notturne/ specchiate nell’acqua” del Nilo non evocano solo liriche d’amore di un Nuovo Regno egizio; il “vuoto” è “nuovissimo” e le “percettibili tenebre” dell’oggi si ritrovano nell’eterno amore desiderato come un “dolce male” a cui “non c’è rimedio”; elegie sentimentali, micro o macro che siano, coinvolgono il poeta negli inganni di una sposa infedele, “perfida” eppure “cara”, come se il dolore del suo “abbandono” possa portare anche oggi alla morte.
 
Le riscritture visionarie dei canti antichi, i reperti di vite poetiche perdute nella rinuncia e nell’oblio, le figure rielaborate dal mito nel confronto labile tra passato e presente, danno convenientemente il senso di una consapevolezza matura dell’identità poetica di Dalessandro.
 
La sua ricerca “classica” non è solo “imitazione” o “condivisione” o “contaminazione” da altri, ma è “sorgente” d’ispirazioni, fatte finalmente scorrere in una successione rigorosa, quasi travagliata, di commozioni metriche. Si potrebbe dire quasi sonore, come le “parole scritte nella tenebra” dall’ombra di Tommaso Campanella, nella “fossa” di sant’Elmo, “presagi, cronaca viva di atti e di pensieri/ vissuti nei sensi, senza saperlo, senza coscienza”. Questo è un libro che dichiara a piena voce la fedeltà dell’autore ai testi con cui entra in contatto, senza porsi limiti di libertà nel predisporsi a una nuova misura della “classicità”. E nella stessa “attualizzazione” di vicende e di narrazioni che arrivano – ombre, appunto – da luoghi inaspettati, elegiaci, storici, ultrasensoriali, la poetica di Dalessandro non perde naturalezza, diventando inesorabilmente strumento in proprio di competizione e di conoscenza.
Onofrio Lopez

martedì 29 maggio 2018

Ma poi vedo

Franco Arminio in rete
anche se stanotte non c'era il sole e non c'erano i tuoi occhi.


Ma poi vedo
Ma poi vedo un piccolo
mondo pieno di luci
come cavalli al sole
nei tuoi occhi
anche se stanotte
non c'era il sole
e non c'erano i tuoi occhi.
 
Franco Arminio

lunedì 28 maggio 2018

La distanza fra quello che può accadere e quello che effettivamente accade





La distanza fra quello che può accadere e quello che effettivamente accade è talmente gigantesca che la prima eventualità alla fine viene dimenticata, anche se è mancato poco che si verificasse

Javier Marias

Berta isla link esterno


fare in modo che le cose apparissero solide, affidabili.


Infiniti peccati

Richard Ford






La roba di Jena era tutta negli armadi, come se vivesse lì da mesi; era così che le piacevano le cose: superfici ordinate, un’aria di permanenza e di stabilità, come se tutto, lei compresa, avesse una lunga storia. Era la sua forma di generosità: fare in modo che le cose apparissero solide, affidabili.
 
Tempo prezioso

Richard Ford
Infiniti peccati [racconti]

  • Infiniti peccati (antologia di racconti)

  • giovedì 24 maggio 2018

    Ho smesso di far dormire il cuore di giorno...


    Ora parlo quando voglio dire più dei
    silenzi


     
    Ho smesso di far dormire il cuore

    Ho smesso di fare l'anestesia
    Ho smesso di essere perfetta
    Ho smesso di mostrare di non
    sbagliare
     
    Ora piango mentre soffro
    Ora taccio quando non serve
    Ora parlo quando voglio dire più dei
    silenzi
     
    Ho smesso di far dormire il cuore
    di giorno...

    D.N. 20/05/2018

    mercoledì 23 maggio 2018

    è più facile

    Buenas noches

    è piú facile che uno si dimentichi di te se anche tu ti dimentichi di lui
    e non lo cerchi e non lo tormenti.
     
    Javier Marias

    Berta isla link esterno


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    Cammina sui tuoi sogni


    Mi rabbuiano queste nuvole
    Mischiano parole fino a
    confonderle


     
    Cammina sui tuoi sogni

    Nuvole e parole
    Vento e pensieri.
     
    Mi scompiglia questo vento
    Agita i pensieri
     
    Mi rabbuiano queste nuvole
    Mischiano parole fino a
    confonderle
     
    Chiudi gli occhi e cammina suoi tuoi
    sogni

    D.N. 20/05/2018


    martedì 22 maggio 2018

    Lontani i vostri voli saranno


    Pungono gli occhi
    Scendono le lacrime
    Per il tempo che non è più per me.


     
    Lontani i vostri voli saranno

    Non ci sarete più
    Volerete lontano
    E io mai più potrò cullarvi nella notte
    O consolarvi dopo le cadute

    Pungono gli occhi
    Scendono le lacrime
    Per il tempo che non è più per me.

    D.N. 20/05/2018


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    darmi un bacio sul viso,
    guardarmi negli occhi
    in quel modo unico
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    Questo è amore

     
    Ti vedevo
    arrivare,
    attraversare la porta,
    darmi un bacio sul viso,
    guardarmi negli occhi
    in quel modo unico
    che hai solo tu di guardare
    negli occhi: stracciando
    il calendario.
     
                           Ti vedevo
    fare quelle cose semplici
    che fai
    perché il mondo
    rinsavisca.
                     E non
    sapevo chi
    ringraziare.
     
    Karmelo C. Iribaarren

    lunedì 21 maggio 2018

    Il gusto di perdere al gioco





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    Gesualdo Bufalino [Dicerie dell'untore]


    Certe canzoni e certe parole


    Ci sono parole
    che solo parlano
    ma nulla dicono


     
    Certe canzoni e certe parole

    Ci sono suoni
    che solo ti sfiorano
    e non ti toccano
     
    Ci sono parole
    che solo parlano
    ma nulla dicono
     
    Ci sono menti
    e anime
    e suoni
    e parole...
     
    certe ragioni
    poca ragione hanno
    che poi su certe ragioni
    poco da ragionare vi è.

    D.N. 13/05/2018

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