venerdì 31 agosto 2018

Lussuria

Caterina Davinio

(erosmanìa nell’ultima stanza)
bagliori filamentosi per smarrirti tra i sonagli
tra argentee cromature e catene
luminescenti, cascate pendenti dal nero
velame che schiude il cuore di carne.


Eros mi scuote
Lussuria
Farai meglio a scappare veloce
come il vento che trascina le nuvole
lontano dai freddi pronostici dell’inverno!
Ma la carne ha il piacere del contatto
e lascio che nulla la respinga
che cada la notte! E il tuo tocco scavi la roccia
nell’elettrico rabbrividire dell’inevitabile
il desiderio non basta all’acqua che straripa
irresistibile amore del ferro per la calamita
e per l’amore so farmi schiavo
tra mille maschere della morte
che ride e si beffa
per sfiorare l’improbabile
certezza della carne.
Sarai qui e potrò toccarti
qui, nelle mie vesti
raso arancio e i capelli
adorni di azzurre stelle di carta
Nelle geometrie azzurre
e rosse del fuoco e dell’ombra, nell’alcova
(erosmanìa nell’ultima stanza)
bagliori filamentosi per smarrirti tra i sonagli
tra argentee cromature e catene
luminescenti, cascate pendenti dal nero
velame che schiude il cuore di carne.
 
Caterina Davinio

una strega

Antonio Spagnuolo
Le mani in sospensioni cercano quiete
nel tempio dell’umido tuo seno.
L’orizzonte marino ha il luccichio
di risacche, quasi un graffio allo schermo

Una strega

 
Con gli occhi fissi nel cupo sortilegio
una strega mi affascina , nel silenzio
di queste mura ormai ridotte al nudo.
Ha scomode parole nel corpo lacerato
da pensieri incompiuti , quasi incerto ,
e grida all’improvviso al mio pallore
la selvaggia disfonia dell’eternità.
Senza storia il cuscino profumato
inghiotte il tremore delle mani,
oltre ogni promessa , e l’infinito
si aggira contro il tempo , per carezze
della tua pelle delicata nell’incisione del bianco.
Un sottile giogo contorce le mie membra,
quando ritorna primavera inaspettata,
e mi perdo nelle armonie del cielo
per rincorrere il segno delle luci.
Le mani in sospensioni cercano quiete
nel tempio dell’umido tuo seno.
L’orizzonte marino ha il luccichio
di risacche, quasi un graffio allo schermo
che ripete memorie e dispetti .
Il tuo dire erano sillabe d’oro,
appuntamenti con il vortice scatenato
della gioventù .
 
Antonio Spagnuolo

giovedì 30 agosto 2018

Sogni

Antonio Spagnuolo
Inghiottiti dal sogno scopriremo l’abisso
che ritorna alle cosce , all’orecchio , alle unghie,
all’insaputa meraviglia della carne.
Tu hai fornace che assorbe al primo colpo

Sogni

 
Inghiottiti dal sogno scopriremo l’abisso
che ritorna alle cosce , all’orecchio , alle unghie,
all’insaputa meraviglia della carne.
Tu hai fornace che assorbe al primo colpo
per impazzire anche quando sono ancora
distillato nel diafano narrare delle sillabe.
Di te mi parla il fantasma
che capovolge anche il tempo
e grida al clavicembalo antichi torpori
nell’anonima nebbia di un fragile pretesto.
Inventammo la luna nelle stagioni stranite,
guadagnammo gli specchi
per riflettere il nudo del tuo corpo
e imprigionare i capelli tra i pensieri in fuga.
Filigrana e tremore hanno la sospensione
di mani sempre in cerca dell’umore,
che sconfigge il riverbero dell’impazienza
nell’avida attesa del tuo grembo.
 
Antonio Spagnuolo

mercoledì 29 agosto 2018

è il tuo passo che inseguo

Annamaria Ferramosca

chiedo al mio dio dell’eros
al dio che ripido vola sul magma
che non mi rubi
il ritorno ancora e ancora
al punto di partenza


Eros mi scuote
è il tuo passo che inseguo
è il tuo passo che inseguo
fino a morirne
piano pianissimo mentre m’infuria
il mondo sulla nuca
è così che curo il pianto dei millenni
voglio
questa lenta morte a ritroso questa
risorgenza
 
chiedo al mio dio dell’eros
al dio gioioso che mi preme sui seni
che mai si fermi
questo riprogrammarci ripetuto
chiedo che non mi rubi
il delirio dolce del digiuno
il pallore del tuo viso nel preludio
e tutta questa febbre che muove
il gioco l’abuso l’abisso
 
chiedo al mio dio dell’eros
al dio che ripido vola sul magma
che non mi rubi
il ritorno ancora e ancora
al punto di partenza
e il mai sazio sapore della fine
quando ci ritroviamo naufraghi
sulla feritaluce dell’origine
che ancora pulsa onda dopo onda
da un mare sconosciuto
 
Annamaria Ferramosca

Sesso

Antonio Spagnuolo
La notte pronta al richiamo del sesso
turgido sino al culmine del volo
invoca parole sussurrate

Sesso

 

Il suo raggio desiderato era di crine
brillato per me nel crepuscolo,
al confine delle cosce , carne rosata ,
perché legata al ramo come silfide.
La notte pronta al richiamo del sesso
turgido sino al culmine del volo
invoca parole sussurrate
nel luccichio di stelle che primavera adorna.
Sei nuda e tormentata tra le coltri
perché le dita sfiorano le labbra
a cesellare il bacio che scoppia nella nebbia.
L’oblio dei sogni scende lentamente
e tu sei schiava nel segreto porgere
il ventre profumato.
Batte il sangue alle tempie e luccichio
incessante ha fragranze di rose
per me che sono a correre in segreto.


 
Antonio Spagnuolo

martedì 28 agosto 2018

Non voglio nasconderle nulla di me

Lois Pereiro
Deve sapere tutto ciò che ancora non sa
di me e dei miei cupi pretesti
prima che quest’ultimo sogno
si mescoli nell’oceano del nulla.

Non voglio nasconderle nulla di me
(Debolezzadebolezza for my love without shadows of mourning, pour mon amour, sans ombres, por mi amor sin sombras que «no estás, no estoy, vacío está – Valente – de todo ser el aire, … qué giratorio cuerpo el de la nada»…
 
(Debolezzadebolezza per la luce dell’angelo caduto)

Non voglio nasconderle nulla di me
che non avrebbe mai saputo con certezza
se io non glielo avessi detto.
 
Le potrei offrire lo spazio che occupo,
le parole, la forza e la fermezza
che si alimenta di quest’amore perplesso,
in stato di grazia ogni cellula;
le ombre conquistate e prigioniere
o l’energia suicida del mio dolce concedermi
al nuovo territorio inesplorato
della sua esistenza appena scoperta.
Sereno e deciso, mi rinchiudo senza paura
in questo nuovo mondo sconosciuto
e provo a risolvere l’incognita
della sua indifferenza, il suo mistero,
ogni giorno più sonnambulo e inerme
il mio sguardo innamorato di lei.
 
Deve sapere tutto ciò che ancora non sa
di me e dei miei cupi pretesti
prima che quest’ultimo sogno
si mescoli nell’oceano del nulla.
Ma continuerà assente o sempre protetta
dalla morte in stand by che mi accompagna.
Preferirei che ereditasse ciò che ancora avevo
prima di scommettere vita, morte e anima
in un’unica partita che ho perso;
e quando l’esattore verrà a reclamare il debito
gli darò l’anima e la morte, lasciando a lei la vita
che non ho utilizzato e che ancora si mantiene intatta.
Così in qualche modo starei con lei:
nel suo corpo su questa terra
e il mio al di sotto d’essa.
 
Lois Pereiro

lunedì 27 agosto 2018

Nel giardino (discendi dal gran viale)

Eugenio Montale
Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,

Nel giardino
 
Discendi dal gran viale
e ti sovrasta un cielo
azzurro estivo. Una nuvola
bianca di lini rinfresca
la canicola al tuo arrivo.
Ci sediamo sulla solita panchina.
Poi d'un tratto un soffio di vento
e la tua paglia comincia a turbinare.
L'afferri, ti risiedi.
L'ala del grande pino marino
come vela spiegata ci trascina.
Vorremmo bordeggiare
da questo litorale tutta la costiera,
giungere in un duetto di nomi, di ricordi
fino a Nervi.
Ma il sole già declina,
diffonde il suo lucore in raggi obliqui,
dispare, torna, e la memoria di sere
uguali raddoppia gli orizzonti,
traduce in altri giorni
quel momento fugace che scompare.
Ora anche il vento tace.

Eugenio Montale

domenica 26 agosto 2018

amica mia

Buenas noches

L'amicizia fra un uomo e una donna è sempre un poco erotica,
anche se inconsciamente
 
Jorge Luis Borges

Acquolina

Adele Belviso

mentre anime incaute
si inoltrano nel fitto bosco
dei pensieri più audaci!


Eros mi scuote
Acquolina
Avvertire....
una languida acquolina...
mentre il tuo sguardo
maliziosamente mi scruta
incrociando i miei occhi!
sentire...
le tue mani poggiarsi
sulla mia pelle calda,
mentre un vortice di desideri
avvolge i nostri corpi
tra torpore e sublime passione!
Una fiamma divampa
mentre la tua mano scivola
dal mio ombelico
verso il basso solco
di due labbra dischiuse
pronte ad accoglierla!
Languore e tenerezza
mi invadono il cuore,
mentre quelle dita scorrono
nell’umido nido,
come soave carezza
su petali vellutati!
Attesa ed incanto
ci coinvolgono,
nel sottile gioco dell’amore,
mentre anime incaute
si inoltrano nel fitto bosco
dei pensieri più audaci!
 
Adele Belviso

In giorni come questi

Eugenio Montale
Una parola che ci possa salvare
e che ci tenga in bilico
sul confine ideale tra realtà
e fantasia potrà, anche
se per poco, cangiare l’esistenza.

In giorni come questi
 
In giorni come questi, spesso
la tetraggine m’assale
e il vivere d’ora in ora
mi tortura. Ma arrivi tu
che sconfiggi la noia
coi tuoi discorsi variopinti.
Anche oggi cercheremo una breccia.
Una parola che ci possa salvare
e che ci tenga in bilico
sul confine ideale tra realtà
e fantasia potrà, anche
se per poco, cangiare l’esistenza.

Eugenio Montale

sabato 25 agosto 2018

essere convinti

Buenas noches

Se avessi sentito che davvero eri profondamente convinta
sarei venuto io da te

 
Juan pedroso

Per sempre

Enea Roversi

non
tornerà il tempo
questo tempo che è perduto
perduto per sempre.


Eros mi scuote
Per sempre
eccola che ritorna la ritrovo nella mente mi toglie il sonno
mi sfianca il sogno sono sudato ora sono sveglio
riemergo dal viaggio tra i canali e i binari assolati ho percorso il contorno dell’acqua
la cornice del quadro ho accarezzato l’affresco ho annusato l’odore
dell’incenso ho accarezzato la pelle di lei bianca e liscia
poi di nuovo la salita e la discesa
la corsa affannata smarcarsi affrancarsi
il sempre cercare e ricercare tutta questa gente intorno mi toglie il respiro mi confonde
la piaga un momento rimanere da solo con la paura
erezione il liquido tra le dita non mi calma sudo ancora la ritrovo è lei
il suo corpo nudo che si muove
lasciatemi stare lasciatemi restare lasciatemi respirare
dove sei tu ora dove non sei lo so
e dove sono io ora dove dovrei essere ti prego pensami
come io penso al suono del tuo respiro
unica sei l’unica rimani per un po’ nei miei pensieri di sangue e nuvole
dove si confondono i corpi intrecciati
le lingue si fondono con aspra dolcezza
le mani percorrono linee rette poi le curve gli angoli poi si
infilano dove
dove sei non lo so dove sei tu ora io sono qui a gridare
il tuo nome a imprecare contro il tempo che è perduto per sempre e grido
ti voglio ti voglio ti voglio
lascio stillare le gocce di sudore e urlo il mio dolore
in questo assordante silenzio
in questo vuoto che riempie la stanza il sempre cercare e ricercare la corsa affannata il cielo
che illumina le lenzuola
cerco il tuo odore cerco le tue labbra
imploro il tuo ritorno chiedo ai sogni di non torturarmi
non più mai più le unghie ritrovano lo specchio mi lecco le ferite ma sei tu che vorrei leccare
dove sei non lo so
non tornerai più questo lo so non tornerà il tempo
nostro dei nostri inganni le passioni scomposte le frasi ricomposte non
tornerà il tempo
questo tempo che è perduto
perduto per sempre.
 
Enea Roversi

Lascia che adesso accarezzi la tua infanzia





[....] Lascia che adesso accarezzi la tua infanzia,
ne prenda in consegna la musica, ne custodisca
le parole, guarda! ho tra le braccia
le tue lacrime.....

Paolo Polvani


kamaloka - GoGo Penguin







nudo in compagnia della mia ombra


lettere immaginarie

 

 
solo con te mi sono liberato di ogni
ferraglia
e non ho avuto paura di mostrarmi nudo
in compagnia della mia
ombra
 
io ero io e tu eri tu
e in mezzo nessun muro
in mezzo le stanze dei sogni più segreti
e gli occhi dell'infanzia
 
Juan pedroso


lo specchio



Negli altri vediamo solo quello che ci piace o non ci piace di noi stessi. (…) Non possiamo vedere noi stessi: dobbiamo avere uno specchio per farlo. Voi siete il mio specchio e io sono il vostro.»
Debbie Ford


Perduto amore

Roberto Juarroz
Quest’uomo è a tal punto spronato dal dolore
che va errando come un dio o come un ladro
avanti e indietro, su e giù, cercando
senza mai requie il suo perduto amore.

Robert Graves

 
I suoi occhi sono resi così acuti dal dolore
da poter cogliere la crescita d’un filo d’erba o d’un fiore
istante per istante; egli riesce a vedere
chiaramente attraverso una parete di granito,
riesce a distinguere lo spirito atterrito
che fugge via dalla gola d’un morto.
 
Egli può udire da due contee lontano
e afferra parole non ancora pronunciate.
Dentro al suo triste orecchio risuonano
il debole clamore del centogambe o del bruco
e suoni fievoli fino all’incredibile:
il rumore dell’erba intenta a bere,
i discorsi del verme, il clic delle mandibole
della tarma che buca i vestiti;
l’ansimare delle formiche che sollevano
pesi ciclopici per un punto d’onore
(coi tendini che scricchiolano e il fiato corto);
e il frullo prodotto dal ragno che tesse
e i minuti bisbigli, sospiri, mormorii
delle mosche e dei pigri lombrichi.
 
Quest’uomo è a tal punto spronato dal dolore
che va errando come un dio o come un ladro
avanti e indietro, su e giù, cercando
senza mai requie il suo perduto amore.
 
Robert Graves

venerdì 24 agosto 2018

Io ho amato tanto, e follemente





Nei suoi romanzi ha raccontato storie di donne che si abbandonano all’amore, ne restano scottate, ma non si arrendono mai. Che cos’è l’amore per lei?

«E’ una forza irrinunciabile nella vita. Io ho amato tanto, e follemente, nella mia vita. sempre con la stessa intensità, senza mai imparare nulla dalle delusioni. Come sapeva Shakespeare, l’amore può dilaniare ma è un viaggio prezioso all’interno di noi stessi. Ne esistono tante forme diverse. L’amore erotico, spirituale, intellettuale, per un luogo, quello di una madre, di un’amante, di una suora…».

Edna O' Brien - intervista


il desiderio

Buenas noches

La ripugnanza non escludeva il godimento, nei miei pensieri;
al contrario, le due cose erano inseparabili.


 
Alice Munro
La vita delle ragazze e delle donne

Cercare una cosa

Roberto Juarroz
Si arriva sempre,
ma da un’altra parte.

Cercare una cosa

 
Cercare una cosa
è sempre incontrarne un’altra.
Così, per trovare qualcosa,
bisogna cercare quello che non è.
Cercare l’uccello per incontrare la rosa,
cercare l’amore per trovare l’esilio,
cercare il nulla per scoprire un uomo,
tornare indietro per andare avanti.
La chiave del cammino,
più che nelle sue biforcazioni,
il suo incerto inizio
o il suo dubbio finale,
è nel caustico umore
del suo doppio senso.
Si arriva sempre,
ma da un’altra parte.
Tutto passa.
Però al contrario.
 
Roberto Juarroz

giovedì 23 agosto 2018

Nel sogno ho fatto in tempo a pensare

Julia Hartwig
Quando ci alzeremo
i nostri passi ci condurranno al luogo
che fino ad ora abbiamo cercato invano

Nel sogno ho fatto in tempo a pensare

 
Nel sogno ho fatto in tempo a pensare
cosa accadrà dopo
E mi sono risposta da sola
Perché chiederlo
 
Quando ci alzeremo
i nostri passi ci condurranno al luogo
che fino ad ora abbiamo cercato invano
E nel sogno io ci credevo e al contempo non ci credevo
 
E in ciò v’era una sorta di felicità
che si può conoscere solo in sogno
 
Julia Hartwig
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