giovedì 30 giugno 2016

ho bisogno del tuo calore

Buenas noches!!!! !!

una passione senza sentimenti
è un lampo che incendia ma non riscalda -

 
a volte abbiamo bisogno di scosse
Ma sempre abbiamo bisogno di calore

Gonzalo

7 seconds



7 secondi a volte ci cambiano la vita

@_ironica_1
 

 
Youssou N'Dour - 7 Seconds ft. Neneh Cherry


Boul ma sene, boul ma guiss madi re nga fokni mane 
Khamouma li neka thi sama souf ak thi guinaw 
Beugouma kouma khol oaldine yaw li neka si yaw 
mo ne si man, li ne si mane moye dilene diapale 

Roughneck and rudeness, 
We should be using, on the ones who practice wicked charms 
For the sword and the stone 
Bad to the bone 
Battle is not over 
Even when it's won 
And when a child is born into this world 
It has no concept 
Of the tone the skin is living in 

CHORUS 
It's not a second 
7 seconds away 
Just as long as I stay 
I'll be waiting 
It's not a second 
7 seconds away 
Just as long as I stay 
I'll be waiting (x3) 

J'assume les raisons qui nous poussent de changer tout, 
J'aimerais qu'on oublie leur couleur pour qu'ils esperent 
Beaucoup de sentiments de race qui font qu'ils desesperent 
Je veux les portes grandements ouvertes, 
Des amis pour parler de leur peine, de leur joie 
Pour qu'ils leur filent des infos qui ne divisent pas 
Changer 

CHORUS 

And when a child is born into this world 
It has no concept 
Of the tone of the skin he's living in 
And there's a million voices 
And there's a million voices 
To tell you what she should be thinking 
So you better sober up for just a second 

 
Youssou N'Dour - 7 Seconds ft. Neneh Cherry


Abbraccia le tue paure







Forse non c’è la possibilità di scoprire un tesoro dentro se stessi come quando abbiamo paura: è grazie a “lei” che possiamo entrare in contatto con le parti sconosciute di noi

....Le paure ci ricordano che dentro di noi abita un luogo misterioso che non conosciamo. Le paure ci ricordano che, nonostante i nostri ragionamenti e la voglia di controllare tutto, c’è qualcosa di più forte di noi che ci spaventa....

Le paure indicano che possiamo perderci, che c’è un labirinto, che ci sono mostri; molte volte però i mostri sono dentro di noi e siamo noi a renderli tali.

Pensiamo che l’incertezza e l’insicurezza siano qualcosa di importante e di positivo. Essere insicuri significa non decidere. Spesso prendiamo decisioni troppo lineari, troppo direzionate. Le paure rompono il nostro schema di una razionalità troppo diretta. Vogliamo essere in un solo modo, un solo personaggio. Le paure combattono la nostra testardaggine che la vita vada in una sola direzione.
Riza psicosomatica

No, noi non sappiamo chi siamo. Le paure spesso vengono per dirci che quello che credi di essere è sbagliato. Perdersi ci rende insicuri però ci porta in contatto con un’energia misteriosa e infinita: quella del se, del nucleo che incessantemente vive nel nostro cervello.Le paure ci ricordano il nostro lato cosmico. Se ognuno di noi è una goccia d’acqua nel mare, l’evento è l’acqua. Le paure ci ricordano che abbiamo delle risorse infinite a patto che la smettiamo di dirigerci sempre nella nostra mentalità. Le paure ci fanno cambiare mentalità e ci rendono unici.


Tutta la mia vita è una storia d’amore con la mia anima,

riletture: Marina Cvetaeva

         Io voglio invece leggerezza,
         libertà, comprensione
         non trattenere nessuno,
         e che nessuno mi trattenga.


leggi tutta la poesia:
Io voglio invece leggerezza
    Marina Cvetaeva

 

 

Ars magna

Leopoldo María Panero (1948-2014)
E cos’è un uomo uscendo dal nulla
e tornando solo alla stanza.

Ars Magna

Cos’è la magia, domandi
in una stanza all’oscuro.
Cos’è il nulla, domandi,
uscendo dalla stanza.
E cos’è un uomo uscendo dal nulla
e tornando solo alla stanza.


Ars Magna

Qué es la magia, preguntas
en una habitación a oscuras.
Qué es la nada, preguntas,
saliendo de la habitación.
Y qué es un hombre saliendo de la nada
y volviendo solo a la habitación.


Leopoldo María Panero (1948-2014)


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La lingua migliore del mondo




 


la lingua migliore del mondo   

Se riuscissimo a parlare
in quella lingua
così
Misteriosa 
quanto preziosa 
Così intensa
e così leggera
Pesante a volte
Volatile delle altre...

La lingua migliore del mondo

Se riuscissimo a parlare
Il silenzio
In tutte le lingue del mondo.


D.N. 25 giugno 2016

Malinconia leggera

che ho paura di cantare e di volare
e che volare è facile
ci vuol più fantasia per camminare.

C.'playlist

Malinconia leggera - Roberto Vecchioni

Malinconia leggera, com’è bella
questa notte nei tuoi occhi,
che bello questo rivedermi uguale
in mille differenti specchi;
malinconia, puttana che mi fotti
con il tempo e la distanza,
e butti là che le persone amate
non le ho amate mai abbastanza:
ho come l’impressione che ho vissuto
qualche cosa d’importante,
ma senza te mi sembra che in passato
non mi sia successo niente.
Sto tra un addio che viene e un altro addio che va
con compiaciuta viltà.

Malinconia, ragazza nella nebbia
di stazioni di frontiera,
donna di mare in piedi sulla spiaggia
ad aspettare la mia vela!
Io non so dirti quando tornerò
perché ho giornate molto belle,
e i segni della notte
mi confondono la luce delle stelle
e tra un addio che viene
e un addio va
vivo diviso a metà,
e tra un addio che viene
e un altro addio va
passa di qui la realtà.

Averlo qui, non perderlo, sentirlo
tutto quello che ho vissuto,
riviverlo continuamente come
se non fosse mai finito:
ma chi lo dice ai figli
che ho paura di cantare e di volare
e che volare è facile
ci vuol più fantasia per camminare.
E tra un addio che viene
e un altro addio che va
ridersi senza pietà
e tra un addio che viene
e un altro addio che va
frignare con dignità.



Malinconia leggera - Roberto Vecchioni
 

 
                    - #playgiugno


Tutto esce sempre da se stessi

Frida Kahlo

È necessario che le nuvole fuoriescano anche dalla cornice.
Tutto esce sempre da se stessi: il sangue, le lacrime, le nuvole, la vita stessa.

     Frida Kahlo


 

il cielo sotto di noi

Buenos dias !!!


Chiaro è il cielo sotto di noi!
 
Juan Pedroso

mercoledì 29 giugno 2016

la strada meno percorsa

Buenas noches!!!! !!

che ho paura di cantare e di volare
e che volare è facile
ci vuol più fantasia per camminare.

Roberto Vecchioni


Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io -
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza."

Robert Frost

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#playretwitter by     @_Ironica_1







lo guardai attraverso un filo di luce


Maram al-Masri


27

 
Lo guardai
attraverso un filo di luce
che filtrava
dalla finestra della mia misericordia.
Il corpo affaticato
disteso accanto a me
affamato come me.
Gli ho fatto cenno
di avvicinarsi
ma ha rifiutato.
Glielo ho ordinato
ma ha disobbedito.
L’ho obbligato
si è avvicinato tremante dalla paura
di toccare
un altro corpo.

Maram al-Masri

dopo una pioggia

Richard Dehmel


DOPO UNA PIOGGIA

Vedi, il cielo torna azzurro
e le rondini s’inseguono
come pesci sulle umide betulle.
E tu vuoi piangere?

Presto ti saranno nell’anima
gli uccelli blu, gli alberi dilavati
un’immagine d’oro.
E tu piangi?

Vedo con i miei occhi
nei tuoi
piccoli soli.
E tu sorridi.

 

Richard Dehmel

Miraggi

Piero Bigongiari

Per questo ti scrivo
con questo inchiostro intriso nel tuo raggio.
Cerca un viso. Lo trova? È un miraggio?

MIRAGGI

Sono io che ho creduto di non averti
mentre mi guardavi nel più profondo del cuore
coi tuoi occhi poco esperti di abissi.
Sono io che non ho reso i tuoi sguardi
alla loro innocenza, li ho tenuti
prigionieri, nascosti, fissi dentro
di me.

Ah! Tu capissi quanta luce
spandono in fondo a quei penetrali.
Mentre altri sguardi volano con ali
felici chissà dove, troppo alti,
e si fondono, luce con la luce;
qui nel fondo di me c'è un abisso
scintillante di quanto hai visto in me.

Io ti prego: perdona il carceriere
del tuo notturno splendore. Se è
amore quello che non sa risolversi
a rendere al sole i suoi raggi,
è più tuo l'amore che incoraggi
e che non tutto sia restituito
dei suoi insostenibili miraggi.

È il fondo oscuro in cui il tuo sguardo brilla
come un diamante puro. I ritardi
– o sono io già te se tu mi guardi? –
i miei ritardi forse si giustificano
dinanzi alla misura imperscrutabile
della velocità di quella luce.
Ne trattengo le stigmate qui abbasso
perché non so quel raggio ove conduce
in quel suo mirabile stoccaggio
della felicità nell'universo.

Ti ricordi a Patrasso, appena scesi
dal traghetto, come splendeva il sasso
della riva e lo stesso mio andare
alla deriva in un raggio perfetto?
Era il tuo sguardo perso che fioriva
nell'azzurro e sfioriva? Era il sussurro,
quello, non soltanto di una riva.

Solo se all'impossibile tu chiedi
aiuto, forse qualcosa arriva.
Nessuno sguardo su chi è ferito
rimane muto. Per questo ti scrivo
con questo inchiostro intriso nel tuo raggio.
Cerca un viso. Lo trova? È un miraggio?

 

Piero Bigongiari

I MISTERIOSI SOPRAVVIVENTI

Leopoldo María Panero (1948-2014)
Dimmi se il mio sguardo distrugge, dimmi se
bruciano i miei occhi più della furia del tempo,

I MISTERIOSI SOPRAVVIVENTI

Dimmi se il mio sguardo distrugge, dimmi se
bruciano i miei occhi più della furia del tempo,
e cos’è questo spazio vuoto dove i sogni promettono suicidio, e chi]
all’angolo continua a divorare la mia testa, e sputa
sul mio cadavere, e ride
quando cade la notte, e piange
e grida quando per disgrazia fa giorno
e mente vestendo la vita con abito di Spettro,
dimmi chi è e che cos’è questa cosa
che fugge dall’essere come il cervo dal
cacciatore al crepuscolo, il vago
crepuscolo che si apre come pianura infinita,
sfidando qualsiasi orizzonte, il vasto
crepuscolo senza prospetto che è già tutta la vita… ma dimmi
chi è, spazzato
ogni segno del cielo e caduta
sulla terra ancora una volta la luna, quando
la notte già non può chiamarsi notte, e
gli uomini si cercano ciechi di notte,
chi allora, dimmi chi, nell’aria senza tempo
razzola ancora e raspa come un maiale nella
pianura senza sonno del niente, e mi
chiede di me, di sé quando
non resta niente da vivere.


Leopoldo María Panero (1948-2014)

[Leopoldo María Panero] Ha trascorso tutta l’infanzia e la gioventù graffiando il ventre della vita, squarciando il ventre della vita per trovarne un senso, ma al senso della vita non ha mai creduto.
 
A cinque anni terrorizzava il padre, Leopoldo Panero Torbado, poeta “laureato” del regime franchista, scrivendo versi non precisamente propri di una mente infantile (…). A vent’anni, dopo il carcere per l’attività politica antifranchista, prima, e poi per vagabondaggio e omosessualità, una serie di tentativi di suicidio.
 
E poi, verso la fine degli anni Settanta, verso i suoi trent’anni, già poeta conosciutissimo in Spagna, e dopo aver patito le prime esperienze di trattamento psichiatrico, viene il periodo parigino che diede vita allo splendido “Narciso nell’accordo estremo dei flauti“, un tempo in cui sopravvisse frugando nell’immondizia, cercando nei rifiuti prodotti dalla Città l’alimento quotidiano del corpo e il senso dell’esistenza, perché, come dicevano gli Alchimisti, in stercore invenitur.
 
E vivendo esperienze sessuali estreme, cercando in Sade e Masoch gli strumenti per
deflorare
con tutto il fango della vita
ciò che ancora non ha vissuto“.
Poi ancora la dipendenza dall’alcool e dalle droghe
(“E nella notte ascoltai il tuo abbraccio 
 corretto e silenzioso,
 signora
 bellissima dama
 che nella notte giochi
 un bianco gioco“.
E 
“il diamante è una supplica
 che tu inietti nella mia carne
 il sole impaurito fugge
 quando ciò m’entra in vena“),
che lo condusse alla perdita degli amici e della famiglia, a internamenti manicomiali sempre più frequenti, finché tutto il suo mondo esteriore fu ridotto al perimetro del sanatorio psichiatrico. (Ianus Pravo)

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Era nutrimento



 


Era nutrimento   

Quando ho sete
Poter bere

Quando sento grave
Poter alleggerire 

E pensare 
A momenti segreti e nascosti

Che ti dissetavano
E ti alleviavano


D.N. 26 giugno 2016

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