Servitore, valletto, sottomesso, paziente, disponibile, solerte, ubbidiente, accondiscendente, pieno di attenzioni e di cura e dedizione, di ascolto, tenero e struggente, generoso,
Mansueto si lascia guidare ansioso di assecondare ogni suo capriccio.
Supino e adorante, tenero
Nel Settecento le donne acquisirono una libertà maggiore rispetto alle epoche precedenti. Pur restando fortemente soggette alle leggi paterne, una volta sposate erano libere di esercitare una sorta di dominio in casa.
Le occasioni di uscita delle ragazze di buona famiglia, erano, inoltre, aumentate rispetto al passato. Se nel Medioevo o nel Rinascimento, le donne potevano essere intraviste, quasi esclusivamente, durante le funzioni religiose, nel Settecento le dame avevano la possibilità di incontrare il loro futuro marito ai ricevimenti, ai concerti o addirittura, se erano state recluse in convento, durante le commedie messe in scena nei parlatoi dei chiostri.
Bisogna sottolineare che non tutte le famiglie erano così libertarie con le giovani donne, e che, comunque, le usanze e i tempi dell'entrata nel mondo delle giovani variava da regione a regione.
A Venezia, ad esempio, raramente le donne nubili partecipavano ad eventi pubblici, mentre in Sicilia, le giovani, dopo essere state educate dalle loro madri, entravano abbastanza presto in società.
Le ragazze provenienti da famiglie borghesi, comunque, restavano più a lungo in famiglia, sotto stretta sorveglianza, e non lasciavano la casa fino al giorno del matrimonio. La nuova casa diveniva il loro successivo luogo di reclusione.
Queste fondamentali differenze tra comportamenti di classe erano dovute, in parte, a quella che viene definita dagli storici come "la corruzione della classe nobiliare"; ossia la decadenza dei costumi che colpì le classi alte, in contrasto con la perdurante severità dei semplici e severi costumi borghesi e popolari.
Una figura nuova, specifica di questo periodo, comparve al fianco delle donzelle nobili: il cicisbeo, o cavalier servente. Quest'uomo non era mai un amante della dama, ma poteva assistere alla di lei toletta mattutina, quando le cameriere la pettinavano e la vestivano. Il cicisbeo accompagnava la sua dama a passeggio, a tavola, in società ed a teatro, ma non passava con lei la notte.
In origine, il cicisbeo era colui che veniva designato dalla famiglia per proteggere la dama sposata dalle insidie dei malintenzionati, e veniva scelto tra parenti ed amici, anche di una certa età. Con la decadenza dei costumi, propria dell'alta società, questa figura mutò, divenendo molto più frivola. Le dame si accompagnavano quindi con i loro cicisbei, andando a far visita alle amiche o la sera, alle eleganti riunioni della nobiltà, in cui la dama poteva trovarsi a giocare con il cicisbeo, ma mai con il marito, occupato a sua volta a corteggiare un'altra dama. Era quindi il cavalier servente a vegliare sulla dama o a gettarle occhiate d'intesa durante la serata.
Nel regno di Napoli, invece, le dame erano sempre precedute dai loro lacchè e seguite da una cameriera.
Gli scudieri potevano anche servire più dame contemporaneamente, ma in questo modo perdevano il loro ruolo di cicisbei per divenire quasi degli inservienti.
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