lunedì 6 aprile 2015

Guardiamo il nostro lento scioglierci e scorrere giù

QUANTO SIAMO FELICI

Conosco persone che non fanno niente:
se ne stanno solo sedute e guardano fuori dalla finestra.
Io sono una di queste,
non faccio proprio un bel niente,
forse mi raspo le unghie
o mi gratto la schiena.
Qua e là mi accorgo di un filino o di una briciola
sul tappeto,
mi alzo, la prendo e la butto dalla finestra.
Poi mi metto di nuovo a sedere e continuo
a guardare.
Siamo tutti senza lavoro.
Lavoro non ce n’è e probabilmente nemmeno ci sarà.
Forse dovremmo essere felici per questo.
Macché, noi ci disperiamo.
Non abbiamo la forza di fare niente.
Abbiamo sistemato tutte le cose negli armadi.
Abbiamo stirato tutta la biancheria.
Non abbiamo voglia di cucinare perché l’appetito ci manca.

Ascoltiamo il silenzioso scoppiettio nelle nostre teste.
Sentiamo il nostro fardello che ci sta costantemente appollaiato sulle spalle.

Guardiamo il nostro lento scioglierci e scorrere giù
lungo le fessure della canalizzazione
come sporca fanghiglia primaverile.

Tatjana Gromaca - su Fili d'aquilone

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