Chiunque abbia vissuto appena un po’ sa che [l’amore] muta con il passare dei giorni e, secondo l’energia che gli si dedica, lo si conserva, o ci si aggrappa, oppure lo si perde.
Colum McCann
citato da Guillaume Musso in L'istante presente
[...] ho pensato allora che, a essere violento, non è il tempo che passa, è l’annullamento dei sentimenti e delle emozioni. Come se non fossero mai esistiti.
Non permettere che la bellezza dell’istante presente fosse guastata dalla pesantezza del passato o dall’incertezza del nostro futuro.
Le sfiorai con le mani le curve dei seni, che risaltavano nella penombra azzurrognola dell’alba. Mi accarezzò i capelli con le dita, mi cercò le labbra e sollevò le natiche per accogliere la mia erezione dentro di sé. Inarcò la schiena e iniziò a muoversi avanti e indietro con regolarità
Aggrappata al mio torace, gettò la testa indietro, ondeggiando su di me con gli occhi sigillati e la bocca socchiusa.
Le mie dita scivolarono dalle labbra ai seni di lei. E d’un tratto le idee mi si confusero. Sentii mancarmi l’aria.
No, non adesso!
Lisa mi stava cavalcando muovendosi con un ritmo sempre più rapido, e io le afferrai i fianchi, cercando di aggrapparmi a tutto ciò che potevo: ai suoi gemiti, al profumo di cipria della sua pelle.
Qualunque cosa pur di godere di qualche minuto in più.
Qui e adesso.
Lisa agganciò il mio sguardo. Sentii fremere il suo corpo. L’ondata di piacere la scosse e si riversò su di lei.
Al momento di godere, Lisa aprì la bocca per gridare il mio nome.Non permettere che la bellezza dell’istante presente fosse guastata dalla pesantezza del passato o dall’incertezza del nostro futuro.
Le sfiorai con le mani le curve dei seni, che risaltavano nella penombra azzurrognola dell’alba. Mi accarezzò i capelli con le dita, mi cercò le labbra e sollevò le natiche per accogliere la mia erezione dentro di sé. Inarcò la schiena e iniziò a muoversi avanti e indietro con regolarità
Aggrappata al mio torace, gettò la testa indietro, ondeggiando su di me con gli occhi sigillati e la bocca socchiusa.
Le mie dita scivolarono dalle labbra ai seni di lei. E d’un tratto le idee mi si confusero. Sentii mancarmi l’aria.
No, non adesso!
Lisa mi stava cavalcando muovendosi con un ritmo sempre più rapido, e io le afferrai i fianchi, cercando di aggrapparmi a tutto ciò che potevo: ai suoi gemiti, al profumo di cipria della sua pelle.
Qualunque cosa pur di godere di qualche minuto in più.
Qui e adesso.
Lisa agganciò il mio sguardo. Sentii fremere il suo corpo. L’ondata di piacere la scosse e si riversò su di lei.
Al momento di godere, Lisa aprì la bocca per gridare il mio nome.