domenica 5 aprile 2015

La nostalgia dei luoghi



La nostalgia fu, dapprima, una malattia diffusa tra i soldati svizzeri, poi tra le donne che andavano in servizio presso paesi stranieri, provenienti dalla Svizzera, ma anche dalla Francia, e poi divenne una malattia tipica, come oggetto di analisi, della medicina coloniale. E, dunque, anche il mal d'Africa ha una sua radice patologica. Poi, dopo, può anche colorarsi di venature sentimentali. Certamente in questa nostalgia di qualcosa che è lontano da noi sussiste l'idea che possa esistere una felicità possibile solo in quel luogo da cui si è lontani. E, quindi, ritornare in quel luogo può sembrare l'unico rimedio possibile per riguadagnare quella felicità. E, infatti, alcuni soldati guarivano solo quando venivano riportati nella loro casa o quando veniva promesso loro il congedo. Già bastava la promessa del congedo, perché guarissero. E tuttavia questa guarigione era solo illusoria, perché tornando nel luogo da cui si è partiti, si può fare l'amare scoperta che quel luogo non esiste più, perché è un altro luogo, un luogo che è cambiato nel frattempo. Dunque questo male della nostalgia è un male, per così dire, irrimediabile. Tanto vale allora trasformarlo, prenderlo dentro di sé e trasformarlo in linguaggio.

  Antonio Prete

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