Si immagini un Paese (il Portogallo) che vive per vent’anni (dal 1914 al 1935) un’eta’ dell’oro della letteratura: poeti, saggisti, prosatori, dalle fisionomie inconfondibili e a volte incompatibili, tutti pero’ di altissima qualita’, operano insieme, si incontrano, si scontrano. Uno sperimentatore violento e straripante, suscitatore di avanguardie, come Álvaro De Campos, un desolato nichilista come Bernardo Soares, un poeta metafisico ed ermetico come Fernando Pessoa, un neoclassico come Ricardo Reis e, dietro a tutti, un maestro precocemente scomparso: Alberto Caeiro. Ebbene: tutti questi autori, tutte queste opere, tutti questi destini furono “una sola moltitudine”, perche’ nascevano tutti dall’invenzione dissociata e proliferante di una sola persona, l’anagrafico Fernando Pessoa, oscuro impiegato di una ditta di Lisbona, dove aveva l’incarico di scrivere lettere commerciali in inglese. E quelli che abbiamo citato sono solo i piu’ importanti fra gli scrittori inventati da Pessoa: finora i suoi manoscritti hanno rivelato tracce e frammenti di ventiquattro autori diversi
Antonio Tabucchi
Ebbi sempre, da bambino, la necessita’ di aumentare il mondo con personalita’ fittizie, sogni miei rigorosamente costruiti, visionati con chiarezza fotografica, capiti fin dentro le loro anime. Non avevo piu’ di cinque anni, e, bimbo isolato e non desideroso se non di stare cosi’, gia’ mi accompagnavano alcune figure del mio sogno, un capitano Thibeaut, Chevalier de Pas e altri che ho dimenticato … Cio’ sembra la semplice immaginazione infantile che si diverte con l’attribuire vita a fantocci e a bambole. Era pero’ qualcosa di piu’: io non avevo bisogno di bambole per concepire intensamente quelle figure. Chiare e visibili nel mio sogno costante, realta’ esattamente umane per me, qualunque fantoccio, poiche’ irreale, le aveva sciupate. Erano gente.
…Questa tendenza non passo con l’infanzia, si sviluppo’ nell’adolescenza, si radico’ con la crescita, divenne alla fine la forma naturale del mio spirito. Oggi ormai non ho personalita’: quanto in me ci puo’ essere di umano, l’ho diviso tra gli autori vari della cui opera sono stato l’esecutore. Sono oggi il punto di riunione di una piccola umanita’ solo mia.
Fernando Pessoa