Di cui molti muoiono senza -
Non il bisogno di un amico la provoca
O le circostanze della Sorte
Ma la natura, talvolta, talvolta il pensiero
E chiunque l'assapora
È più ricco di quanto possano rivelare
Numeri mortali -
Emily Dickinson
Warsan Shire
La solitudine vista come ricchezza, come colloquio intimo con la natura e con se stessi, è un tema ricorrente nelle poesie di Emily Dickinson, come a voler rimarcare con la netta bellezza dei suoi versi una scelta di vita che affiancava ad un apparente ritiro dal mondo la ricchezza di relazioni (con la natura, con se stessa, con le persone con cui decideva di avere rapporti epistolari) sempre lontane da quelle convenzionalmente considerate come "normali". Nelle poesie che parlano di questa solitudine si sente poi sempre il rapporto privilegiato con la scrittura (le poesie, le lettere), alla quale Emily Dickinson affidava la maggior parte delle relazioni con il mondo esterno, sul quale riversava con prodiga profusione le ricchezze che scaturivano dai colloqui con la propria mente e con quella natura sempre considerata come parte integrante del nostro essere.
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