sabato 18 maggio 2019

Ventisei anni di risentimenti vengono ora a galla come i resti di una nave che affonda:


L'intenso calore della luna

la rabbia


Ventisei anni di risentimenti vengono ora a galla come i resti di una nave che affonda: occhiate, disprezzo, orgoglio, un susseguirsi di istanti, di ferite più o meno profonde. Emma sente il cuore sul punto di scoppiare, tanta è la voglia di gridare, e non solo contro di lui ma anche contro se stessa, perché è stata lei che ha accettato e ha permesso che tutto ciò accadesse.
 
Tante volte ha frenato la voglia di evadere da queste quattro pareti raccontandosi delle storie, ridimensionando le proprie esigenze, sforzandosi di essere comprensiva, indulgente, di vedere il "lato buono" delle cose quando invece con tutta se stessa avrebbe voluto fuggire, andarsene per sopravvivere.
 
Quante volte ha pensato che sarebbe morta per il veleno che doveva inghiottire o per le parole che Fernando non voleva sentire o le rinfacciava come boomerang, costringendola a rendere conto di certe sofferenze o sentimenti che per lui erano solo vani e incomprensibili manifestazioni di sentimentalismo! Pensa a tutto il castello che ha costruito per nascondere - persino a se stessa - il pavimento arrugginito, marcio, della barca in cui navigava e di cui era l'unico motore impegnato a mediare, negoziare, cercare di mantenere viva quella debole fiamma d'affetto, di passione, quel minimo di ragione d'esistere del suo matrimonio che quantomeno giustificasse il suo impegno per mantenerlo a galla.

Gioconda Belli



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