Caparezza
Ti riconosco dai capelli, crespi come cipressi Da come cammini, come ti vesti Dagli occhi spalancati come i libri di fumetti che leggi Da come pensi chi ha più difetti che pregi Dall’invisibile che indossi tutte le mattine Dagli incisivi con cui mordi tutte le matite Le spalle curve per il peso delle aspettative Come le portassi nelle buste della spesa all’iper E dalla timidezza che non ti nasconde Perché hai il velo corto da come diventi rosso E ti ripari dall’imbarazzo che sta piovendo addosso Con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto Potessi abbattere lo schermo degli anni Ti donerei l’inconsistenza dello scherno, degli altri So che siamo tanto presenti quanto distanti So bene come ti senti e so bene quanto ti sbagli No, non è vero Che non sei capace, che non c’è una chiave No, non è vero Che non sei capace, che non c’è una chiave Sguardo basso, cerchi il motivo per un altro passo Ma dietro c’è l’uncino e davanti lo squalo bianco E ti fai solitario quando tutti fanno branco Ti senti libero ma intanto ti stai ancorando Tutti bardati, cavalli da condottieri Tu maglioni slabbrati, pacchiani, ben poco seri Sei nato nel mezzogiorno però purtroppo vedi Solo neve e freddo tutt’intorno come un uomo Yeti La vita è un cinema tanto che taci Le tue bottiglie non hanno messaggi Chi dice che il mondo è meraviglioso Non ha visto quello che ti stai creando per restarci Rimani zitto, niente pareri Il tuo soffitto, stelle e pianeti A capofitto nel tuo limbo in preda ai pensieri Procedi nel tuo labirinto senza pareti No, non è vero Che non sei capace, che non c’è una chiave No, non è vero Che non sei capace, che non c’è una chiave Noi siamo tali e quali facciamo viaggi astrali Con i crani tra le mani Abbiamo planetari tra le ossa, pari e tali Siamo la stessa cosa, mica siamo imparentati Ci separano solo i calendari Vai, tallone sinistro verso l’interno Caronte, diritto verso l’inferno Lunghe corse, unghie morse Lune storte Qualche notte svanita in un sonno incerto Poi l’incendio Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso Ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso E mi diresti “Guarda tutto apposto Da quel che vedo invece tu l’opposto Sono sopravvissuto a Bosco, ed ho battuto l’orco Lasciami stare fa uno sforzo, e prenditi il cosmo” E non aver paura che No, non è vero Che non sei capace, che non c’è una chiave No, non è vero Che non sei capace, che non c’è una chiave Una chiave, una chiave, una chiave, una chiave
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