E’ nel mondo, nello specchio delle cose e degli altri uomini, che si trova se stessi, come quel pittore di cui parla una parabola di #Borges, che dipinge paesaggi, monti, alberi, fiumi e alla fine si accorge di aver ritratto in questo modo il proprio volto. Ogni vero viaggio è un’odissea, un’avventura la cui grande domanda è se ci si perde o ci si trova attraversando il mondo e la vita, se si afferra il senso o si scopre l’insensatezza dell’esistenza. [..] Il viaggiatore procede, come nella vita, in una mescolanza di programma e causalità, mete prefissate e impreviste digressioni che portano altrove; sbaglia strada, torna indietro, salta fiumi e ruscelli; è incerto su cosa visitare e cosa trascurare, perché anche viaggiare, come scrivere e come vivere, è innanzitutto tralasciare.
Claudio Magris - Vietato rompere nidi e scrivere prefazioni“