Luigi Nacci
amore, disperdi le nebbie
in cui ti ho costretto e le piogge
in cui ti ho raccolto e le eclissi
da cui ti ho soccorso e il tuo tempo
che più non possiedo e il tuo nome
che già non conosco e poi vattene.
Amore che ormai non sei più
amore, raccogli i tuoi occhi da terra e le labbra e le unghie spezzate sul letto e i capelli rappresi nei tubi e le ciglia stampate sui vetri e i capezzoli appesi al soffitto e poi vattene. Amore che ormai non sei più amore, rimetti in valigia le ossa e i mazzetti di vene indurite nei vasi e la pelle seccata in giardino e le fiale di sangue e di acido lattico rimaste in cantina e poi vattene. Amore che ormai non sei più amore, rimuovi dai muri gli odori e i silenzi e i disegni rupestri e gli aloni lasciati dai fuochi e le brecce scavate dai pugni e le scie di messaggi da codificare e poi vattene. Amore che ormai non sei più amore, dimentica in fretta le dediche i versi e i poemi che ti ho sussurrato e i bisbigli per farti dormire e gli sguardi di primo mattino e i respiri fissati ai cuscini e poi vattene. Amore che ormai non sei più amore, consegna al portiere le chiavi e i lucchetti e le mute di cani da guardia e le grida nel sonno e le fughe notturne sui tetti e le lotte estenuanti col buio e coi morti e poi vattene. Amore che ormai non sei più amore, saluta se riesci le lune in cortile e le luci riflesse sui volti e le foglie cadute sui polsi e le ombre cresciute nell'erba e le orme scomparse e le veglie e poi vattene. Amore che ormai non sei più amore, disperdi le nebbie in cui ti ho costretto e le piogge in cui ti ho raccolto e le eclissi da cui ti ho soccorso e il tuo tempo che più non possiedo e il tuo nome che già non conosco e poi vattene. Amore che ormai non sei più amore, trasformati in terra salina che essicca e corteccia che brucia in estate e scogliera che frana e travolge e materia che muta e si svuota e scompare nel nulla e poi muoviti e vattene. Amore che ormai non sei più amore, ti chiedo di dirmi se ancora sospiri e cammini in punta di piedi e se perdi parole e se sanguini sempre nei mesi più cupi e ricordi che tempo faceva qual giorno. Amore che ormai non sei più, rispondi – se puoi – poi voltati, vattene.Luigi Nacci
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post