Óscar Hahn
sopra lo spazio dove non sei
per vedere se da tanto sforzo sì da tanto sforzo
tu appari sorridendo un’altra volta
per vedere se da tanto sforzo sì da tanto sforzo
tu appari sorridendo un’altra volta
Nessun posto è qui o lì
Nessun posto è qui o lì
Ogni luogo è proiettato dall’interno
Ogni luogo è sovrapposto allo spazio
Ora sto creando un punto all’esterno
sto cercando di metterlo qui in alto
sopra lo spazio dove non sei
per vedere se da tanto sforzo sì da tanto sforzo
tu appari sorridendo un’altra volta
Appari qui appari senza timore
e da fuori entra qui
e usa abbastanza forza abbastanza forza
per vedere se appaio ancora se appaio ancora
se riappariamo entrambi tenendoci per mano
nello spazio
dove coincidono
tutti i nostri luoghi
Óscar Hahn
Ogni luogo è proiettato dall’interno
Ogni luogo è sovrapposto allo spazio
Ora sto creando un punto all’esterno
sto cercando di metterlo qui in alto
sopra lo spazio dove non sei
per vedere se da tanto sforzo sì da tanto sforzo
tu appari sorridendo un’altra volta
Appari qui appari senza timore
e da fuori entra qui
e usa abbastanza forza abbastanza forza
per vedere se appaio ancora se appaio ancora
se riappariamo entrambi tenendoci per mano
nello spazio
dove coincidono
tutti i nostri luoghi
Óscar Hahn
Il poeta cileno Óscar Hahn gioca con lo spazio immaginandosi che l’entità fisica sia in qualche modo manipolabile per poter cancellare le distanze – quella con l’amata assente, in particolare. Se cancelliamo il “qui” e il “lì” allora diventa possibile, anche se l’unica possibile realizzazione è quella indicata nel secondo verso: “Ogni luogo è proiettato dall’interno”, ovvero la psiche e l’immaginazione sono i mezzi per risolvere questo teorema.
Il canto delle sirene
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