Ho sempre avuto una simpatia istintiva verso le persone che non arrivano mai prime, che non sgomitano, i più deboli, gli sfigati, che non hanno successo con le donne e non fanno carriera, quelli che sono bersaglio dei più forti e dei più furbi, i disadattati, che hanno qualcosa sempre fuori posto. Gli invisibili di cui nessuno si accorge.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. pic.twitter.com/Otf5rZUy9f
— Marco Z (@marctuein) 12 maggio 2017
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