"io sono la mia scrittura
io ho bisogno di scrivermi"
Grabiella R
Titolo: Memoria di ragazza (Mémoire de fille)
Autrice: Annie Ernaux
Editore: L’Orma editore, 2017
Traduttore: Lorenzo Flabbi
«Esplorare il baratro tra la sconcertante realtà di ciò che accade nel momento in cui accade e la strana irrealtà che, anni dopo, ammanta ciò che è accaduto.»
[...]
Un romanzo confessione, che cerca di delineare i tratti di questa ragazza che pur di essere accettata dai suoi simili – che paiono sentire subito la diversità, l’ingenuità – vivrà delle esperienze che ancora fatica a raccontare, subirà l’onta di essere schernita dal “branco”, si lascerà alle spalle un’immagine di “ragazza facile”.
Ricostruisce con precisione chirurgica i momenti vissuti, in un altalenarsi di ricordi, descrizione, analisi psicologica, come se stesse guardando una «sorta di quadro che ogni mattina mi si ripresenta davanti quando mi accingo a scrivere», aiutata anche dalle lettere che scriveva ad un’amica e dal suo diario.
Ciò che ritrovo nell’immergermi in quell’estate è un desiderio immenso, non formulabile, al cui confronto risultano insignificanti la buona disposizione delle ragazze che con consapevolezza fanno tutto, fellatio eccetera, i rituali codificati delle pratiche sadomaso, la sessualità senza complessi di tutti coloro che ignorano la disperazione della pelle.Disperazione della pelle, bisogno di sentirsi desiderata, amata sarà ciò che la porterà a svalutarsi davanti a tutti. Scambierà la sua prima esperienza sessuale per amore, caricando il ricordo di ciò che è stato di un simbolismo possibile per la sua inesperienza, per il romanticismo dettato – forse – dal trarre ciò che dell’amore sa solo da ciò che ha letto.
Annie Ernaux
Un racconto doloroso, per l’autrice, che prosegue descrivendo quello a cui si sottoporrà Annie per diventare ciò che pensa possa piacere agli altri. Racconterà il limite a cui sarà capace di spingersi per aderire ad un modello che le sembra sia quello necessario per farsi amare. Non solo un’autobiografia, ma anche indagine introspettiva nei meandri dell’adolescenza tutt’ora attuale.
È rileggere un pezzo di noi, una vita fa. Sapendoci perdonare.
A che scopo scrivere, d’altronde, se non per disseppellire cose, magari anche una soltanto, irriducibile a ogni sorta di spiegazione – psicologica, sociologica o quant’altro -, una cosa che sia il risultato del racconto stesso e non di un’idea precostituita o di una dimostrazione, una cosa che provenga dal dispiegamento delle increspature della narrazione, che possa aiutare a comprendere – a sopportare – ciò che accade e ciò che facciamo.l'articolo è tratto dal sito Parlare della Russia
Annie Ernaux
trasmissione radio tre che parla del libro
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