giovedì 26 luglio 2018

lettera a Roberto Saviano

Lettera a Roberto Saviano


caro roberto,
io penso che essere contro salvini non significa dire parole contro salvini.
io penso che bisogna fare delle cose. per esempio, fare Altura con i ragazzi di bisaccia
è una cosa che produce fervore e gioia. noi di quello abbiamo bisogno
di fervore e gioia
non di parole cupe contro qualcuno. Le parole cupe sono il terreno su cui Salvini prospera.
Io difendo chi sta zitto, non per oppurtunismo, ma per non partecipare al gioco dell'attualità.
Gli scrittori che non parlano per furbizia semplicemente non sono scrittori ma mestieranti ipocriti di cui non abbiamo alcun bisogno.
Chi pensa solo ai suoi libri è un poveraccio. Oggi bisogna toccare il corpo delle persone, bisogna lavorare sullo smarrimento di tutti. é un lavoro politico colossale. La letteratura chiusa nei suoi riti e nelle sue cerchie anemiche non serve a niente.
Caro Roberto, Salvini rischia solo di essere ingigantito dalle tue attenzioni e da quelle che vorresti contro di lui. Occupiamoci di innescare fervori, passioni alte.
Occuparsi di Salvini senza pensare a come è andato il raccolto del grano ha poco senso.
E bisogna pensare alle vacche, alle api.
Gli scrittori devono avere coraggio e tu ne hai tanto
ma è un coraggio da spendere per fare bellezza
non per giocare sul campo della bruttezza.
 
Franco Arminio


2 commenti:

  1. Sono pienamente d'accordo con questa riflessione.

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  2. Lasciamo che Salvini con le sue parole e azioni, disseti il popolino che ha bisogno di questo tipo di politica per sentirsi rappresentato. Per lo sviluppo economico e sociale del Paese, aspettiamo che passi questa brusca battuta d'arresto della politica italiana. Il silenzio di Saviano è auspicabile. Buona giornata

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