lunedì 22 ottobre 2018

Restarono così, avvinghiati in un abbraccio che aveva aspettato sei anni





Gli apparvero il viso magro e gli occhi pieni di lacrime. La donna alzò un poco il braccio, come volesse mostrare il biglietto. Con l’altra mano si nascose la bocca che s’era messa a tremare. Rocco si avvicinò cauto. Laura spalancò le braccia e lui ci cadde dentro. Si strinsero forte. Restarono così, avvinghiati in un abbraccio che aveva aspettato sei anni, e il pianto scoppiò come una sorgente segreta. Le lacrime si confusero, tanto erano le stesse, e le mani stringevano le spalle, anche quelle erano le stesse. Stesse gambe e stessi piedi, una sola testa, un corpo. Avevano paura di staccarsi, paura di guardarsi, vergognandosi quasi. «Addio Rocco...» disse la donna con un filo di voce. «Addio Laura...».
Con la testa bassa, senza guardarlo, la donna rientrò nel portone. Rocco si voltò.

Antonio Manzini
Fate il vostro gioco



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