

Se non si ripetessero identiche, potrei elencare tutte le situazioni umilianti in cui mi sono trovata col genere maschile, in cui mi sono buttata quasi cercando dolore.
E la volta che in lacrime mi sono presentata a casa sua (Roberto o Enrico?), dicendo che qualcuno mi stava seguendo, e io avevo paura, tanta paura, e al citofono lui mi ha detto che dormiva, maledizione, e neanche solo. Fine.
E quando lui, mi pare Filippo, mi diceva non insistere, ti prego, e io niente, ho insistito, continuando a telefonare, mandare messaggi, scrivere mail, ti amo, non ho mai amato
nessuno in questo modo, finché stremato lui è stato costretto a dirmi: non mi piaci fisicamente, ok? E la volta che ho minacciato di uccidermi, e il tizio, non ricordo il nome, mi ha detto: problemi tuoi.
[...]
Eppure, di contro, questa ragazza né brutta né bella, bei capelli bella bocca, tratta malissimo chi la corteggia, chi osa invitarla a uscire, o anche solo farle un complimento, un timido complimento – bei capelli bella bocca – provando ribrezzo, quasi vomito, rabbia, incontenibile rabbia per tutti gli uomini che la cercano, che la guardano anche solo con un breve lampo di desiderio.
Teresa Ciabatti

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