sabato 30 aprile 2016

e attraverso i tuoi occhi non ho paura di guardarmi


lettere immaginarie

Dal fiume arrivavano i rumori dei panni battuti
sulla pietra
le donne lavavano in silenzio
le tane dei granchi sputavano sabbia e
tu saltavi muri e ti rotolavi
sull'erba.
Le code dei muli schiacciavano le mosche
pazienti

Se il bambino sepolto esce dall'ombra
e non ha paura di mostrare le ferite
se il tuo sorriso lo accoglie con
indulgenza
Quale miracolo questa grazia!

se dall'albero germogliano e rinascono
i rami tagliati

Ecco vedi questo sono io, rosso di vergogna e incerto
e attraverso i tuoi occhi non ho paura
di guardarmi


 
Marcello C.





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