sabato 23 aprile 2016

Quando te ne sei andata

Efraim Medina Reyes

Quando te ne sei andata ho avuto bisogno di molto tempo per farlo con un´altra donna. Forse sarebbe stato meglio non provarci nemmeno. Senza di te tutto è sbiadito e solido, qualcosa se n´è andato per sempre, la magia è morta e resta solo un piacere insipido, il vuoto, la lussuria. Il desiderio è rimasto intatto ma l´atmosfera non c´è. Avevi un modo particolare di illuminarmi, un silenzio con lievi echi di stazioni sotto la pioggia, di alberghi in mezzo al deserto. Non so che tipo sia tuo marito ma dubito che sia all´altezza. E non si tratta di me ma di te, della tua fatica e assenza da un momento all´altro, qualcosa che è il nostro segreto, qualcosa di freddo e pericoloso.

Il tuo corpo era mio cent´anni prima di appartenerti, ti ho salvato molte volte in altre vite, ho stritolato il tuo cuore e nessuno può restituirgli la forma originaria. Non c´è nulla che abbia fatto con segrete intenzioni, non ho avuto in cambio denaro né onori, non c´è stato accordo né ricatto. Ti sei data a me e io ti ho presa con somma attenzione. Eravamo una cosa sola, tanto che nessuno potrà stare con te senza avere anche un po´ di me. Non avevi nessuna esperienza Tra noi non è mancato nulla. Adesso sei circondata di oggetti e hai quella che voi chiamate una vita. Sai che non sono portato per questo, non so svegliarmi ogni giorno accanto a qualcuno, non so scendere le scale a una certa ora né baciare certe persone. Sarei capace di dare fuoco a un ospedale ma non arriverò mai puntuale a un appuntamento. Gli esseri superiori come tuo marito fanno un lavoro eccellente. Io riesco solo a vivere e per questo mi chiamano viveur. Sono il tipo che le madri detestano e le figlie adorano. Cosa posso nascondere? Lascio impronte sull´acqua.


C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo
     Efraim Medina Reyes

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