Fernando Pessoa
Quello che si è perduto, quello che dovevamo aver voluto, quello che abbiamo tenuto e soddisfatto per errore, ciò che abbiamo amato e abbiamo perduto e che dopo aver perduto, amandolo perché lo avevamo perduto, abbiamo capito che non avevamo amato; ciò che credevamo di pensare quando sentivamo; ciò che era un ricordo e credevamo che fosse un'emozione - e il mare intero che arrivava da là, rumoroso e fresco, dal grande fondo di tutta la notte, ad agitarsi sulla spiaggia, nel corso notturno della mia passeggiata in riva al mare...
Chi conosce ciò che pensa, o ciò che desidera? Chi sa che cosa siamo per noi stessi? Quante cose la musica suggerisce, e ci conforta che non possano esistere! Quante cose la notte evoca, cose che noi rimpiangiamo e che non sono mai esistite! Come una voce liberata dalla pacata estensione, il rotolare dell'onda si frange e si gela, come se si udisse una salivazione lungo la spiaggia invisibile.
Fernando Pessoa
Il libro dell'inquietudine
Chi conosce ciò che pensa, o ciò che desidera? Chi sa che cosa siamo per noi stessi? Quante cose la musica suggerisce, e ci conforta che non possano esistere! Quante cose la notte evoca, cose che noi rimpiangiamo e che non sono mai esistite! Come una voce liberata dalla pacata estensione, il rotolare dell'onda si frange e si gela, come se si udisse una salivazione lungo la spiaggia invisibile.
Fernando Pessoa
Il libro dell'inquietudine
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