domenica 16 ottobre 2016

si scambiavano messaggi in codice con le palpebre e il battito delle ciglia

Edna O'Brien

Nel convento dove la mandarono trovò finalmente consolazione. Una suora divenne il suo nuovo idolo. Una suora con il viso di un pallore agghiacciante e una laurea in Scienze.
 
Lei e la suora si scambiavano messaggi in codice con le palpebre e il battito delle ciglia, perciò conoscevano sempre lo stato d’animo e i sentimenti dell’altra, e se una infliggeva un dolore sia pur minimo, l’altra lo coglieva al volo e reagiva con uno sguardo.
[...]
Si scambiarono regali e biglietti di Natale che contenevano beati sottintesi. Lei le aveva regalato una scatola di cioccolatini con un martin pescatore sul coperchio e aveva ricevuto un libro di preghiere con i bordi delle pagine dorati, piccolo quanto il suo dito mignolo. Non riusciva a decifrare i caratteri ma lo portava con sé come un talismano, come una pergamena segreta che parlava d’amore.
[...]
L’amore della suora dominava su tutti i suoi pensieri e la faccia pallida della suora si interponeva fra lei e il mondo visibile che avrebbe dovuto vedere. Ogni tanto ne sentiva in bocca il sapore. Interferiva con gli studi, le altre amicizie, fu scoperto. La madre superiora la mandò a chiamare. Lei e la suora non si incontrarono mai in privato e non si scambiarono mai piú immaginette sacre. Il giorno in cui lei partí per sempre si diedero un appuntamento segreto nel gazebo del parco ma nessuna delle due si presentò. Mandarono entrambe un messaggio di scuse, e furono le messaggere a incontrarsi al posto loro, una bambina delle elementari e una postulante, tutte e due con la stessa frase sulle labbra: – Le dispiace, ma voleva dire che non può… – Forse avrebbero perso il controllo o fatto chissà che, forse si sarebbero baciate.

Oggetto d'amore      (Una rosa nel cuore di New York )
     Edna O'Brien

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