giovedì 28 giugno 2018

...e l’innamoramento possiede ancora l’attrattiva della rivelazione


Gli innamoramenti

Javier Marias








Quando qualcuno è innamorato, o più precisamente quando lo è una donna e per di più è all’inizio e l’innamoramento possiede ancora l’attrattiva della rivelazione, in generale siamo capaci di interessarci a qualsiasi argomento che interessi o di cui ci parli colui che amiamo. Non soltanto di fingerlo per fargli piacere o per conquistarlo o per consolidare la nostra fragile posizione, certo, ma di prestare reale attenzione e lasciarci contagiare davvero da qualunque cosa lui provi e trasmetta, entusiasmo, avversione, simpatia, timore, preoccupazione o perfino ossessione. Per non parlare di seguirlo nelle sue riflessioni improvvisate, che sono quelle che più vincolano e trascinano perché assistiamo alla loro nascita e le spingiamo, e le vediamo distendersi e vacillare e incespicare. All’improvviso ci appassionano cose cui mai avevamo dedicato un solo pensiero, siamo colti da manie insospettate, ci fissiamo su dettagli che passavano inavvertiti e che la nostra percezione avrebbe continuato a omettere fino alla fine dei nostri giorni, centriamo le nostre energie su questioni che non ci riguardano altro che in maniera supplente o per incantesimo o per contaminazione, come se avessimo deciso di vivere su uno schermo o su una scena o all’interno di un romanzo, in un mondo estraneo e fittizio che ci assorbe e ci impegna più di quello nostro reale, che lasciamo temporaneamente in sospeso o in secondo piano, e per inciso riposiamo da quello (niente di tanto allettante come consegnarsi all’altro, anche se soltanto con l’immaginazione, e fare nostri i suoi problemi e immergersi nella sua esistenza, che per il solo fatto di non essere la nostra è più lieve).
 
Forse può essere eccessivo esprimerlo in questo modo, ma noi ci poniamo inizialmente al servizio di chi ci è capitato di amare, o perlomeno a sua disposizione, e la maggior parte di noi lo fa senza malizia, cioè, ignorando che arriverà un giorno, se ci consolidiamo e ci sentiamo saldi, in cui lui ci guarderà deluso e perplesso nel verificare che in realtà ci lascia indifferenti quel che un tempo ci suscitava emozione, che ci annoia quel che ci racconta senza che lui abbia mutato argomenti e senza che questi abbiano perduto interesse.
 
Sarà soltanto che abbiamo smesso di sforzarci nel nostro entusiasta amare inaugurale, non che fingessimo e fossimo false dal primo istante.
 
Javier Marias




You might also like:

1 commento:

  1. Sento rabbia e delusione in queste tue parole, che abbraccio e tengo strette con la stessa intensità di quelle belle, piene d'amore e poesia...perché..sai..quando si vuole bene, si ama una persona, la si ama in "toto" anche quando é arrabbiata e delusa. Quello che tu scrivi lo rispetto anche se non lo condivido del tutto. Ci sono momenti in cui le esigenze di uno non corrispondono a quelle dell'altra, a volte si ha voglia di leggerezza, che l'altro erroneamente legge come disinteresse, noia e stanchezza. Non è così!! Il non potersi vedere e guardarsi negli occhi per leggere ciò che con le parole non si riesce a dire, porta a letture superficiali anche un attento osservatore. Mi piacerebbe non ascoltare le parole " fingere" e " falsità", le respingo con tutta la forza che ho.... e adesso ci vorrebbe un bel caffè...

    RispondiElimina

commenta questo post

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home