Bernini. Carnalità e spiritualità di un orgasmo. @carmelo_pnt @roAtzori @_Ironica_1 @duesoli @Gonzalo11azul pic.twitter.com/ogywl7saNV
— AntonellaOnIce (@yarlaim) 7 aprile 2016
Lacan non aveva dubbi:
"elle jouit, ça ne fait pas de doute"
@Gonzalo11azul
Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d’oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po’ di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via, lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era così vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era così grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c’era da desiderarne la fine, né l’anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po’, anzi molto. È un idillio così soave quello che si svolge tra l’anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento”.
Santa Teresa d’Avila (1515-1582)
Gian Lorenzo Bernini, Estasi di Santa Teresa, 1647-52,
Cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria, Roma
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post