Possiamo distinguere tra tre modalità differenti d´ascolto:
- ascolto finto: in cui chi ascolta è facilmente distraibile e tende a porsi passivamente e a vivere la comunicazione come sola possibilità di parlare;
- ascolto logico: in cui l´ascoltatore si concentra solamente sul significato logico della comunicazione;
- ascolto attivo empatico: in cui chi ascolta prova a mettersi nei panni dell´altro e cerca di condividere le sensazioni manifestate dall´interlocutore.
Secondo T. Gordon, psicologo clinico di scuola umanistica, quattro sono gli elementi fondamentali per un buon ascolto:
1) ascolto passivo: relativo al momento in cui la persona ha la possibilità di esporre i propri problemi e l´ascoltatore attento, senza interromperlo, comprende il messaggio comunicatogli;
2) messaggi d´accoglimento: che comprendono i messaggi verbali e non verbali, che comunicano l´atteggiamento d´ascolto;
3) inviti calorosi: che incoraggiano la persona a continuare a parlare senza che vi sia alcun giudizio o valutazione rispetto a ciò che sta dicendo;
4) ascolto attivo: inteso come la capacità da parte di chi ascolta di riflettere il messaggio dell´altro esprimendolo con parole differenti. Tale ascolto non rimanda solo i contenuti verbali, ma anche i sentimenti e i contenuti emotivi espressi e percepiti da chi ascolta.
Sempre secondo l´autore è importante evitare di fornire soluzioni personali ad un individuo che sta parlando di un suo problema. Al contrario, è necessario lasciare che sia la persona in difficoltà a trovare da sola una soluzione, partendo dai suoi vissuti e dalle sue esperienze.
Vi è differenza tra sentire ed ascoltare. Si può sentire con gli organi di senso, ma non profondamente, ossia mantenendo la propria interiorità estranea a quello che l´interlocutore sta dicendo. Nell´ascolto, invece, vi è un movimento verso l´interlocutore e un coinvolgimento della propria interiorità.
Centro psicologia e insieme
L’ASCOLTO E LA SUA IMPORTANZA NELLE RELAZIONI
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