E ci sono figli che non hanno madri. Ne ho conosciuti alcuni. Li ho visti cercare una madre ovunque, nel volto di un uomo, nella montagna, nella notte, nella morte. Nell´amore di ogni donna. Non vogliono ammetterlo, alcuni, dicono che loro non stanno cercando un bel niente, sono nati dal caso, come ogni creatura, solo che con loro il caso è stato clemente, gli ha risparmiato la conoscenza dell´anello precedente nella catena di eventi casuali, conoscenza inutile e illusoria, perché il caso si riproduce a suo piacere, servendosi delle nostre vite, come un virus, a dimostrarne la vanità, l´assenza di sorgente, di un preciso corso, di uno sbocco, un bacino. Alcuni. Altri non dicono niente.
Cercano e basta. Anche quando sembra che non lo stiano facendo, o abbiano smesso di farlo, forse proprio allora. E non trovano mai il paese giusto, la donna adatta, il lavoro per loro, un´amicizia, niente che assomigli a quel grembo vuoto. Sentono troppo freddo e troppo caldo, sono soli e insofferenti di ogni anima vicina, odiano l´altrui felicità come l´infelicità propria. Amano distruggersi. Vorrebbero ricrearsi. Essere per sé stessi grembo: madre e figlio. Per sé stessi e per gli altri. Prendersi quello che gli spetta. Dare quello che non hanno avuto. Ma non ci riescono, scivolano sempre un po´ più in basso. Forse stanno puntando il fondo. Il fondo è l´abbraccio. Il grembo vuoto, il bacino negato. Alcuni.
Altri cercano a testa e voce alta. «Io mia madre non l´ho mai conosciuta», ti dicono, senza nemmeno un tremore nella voce. E tu non sai che dire. Ogni risposta è sbagliata. Ti limiti a non dire niente, se sei saggio quanto basta per conoscere il valore del silenzio e non troppo codardo da sopportare l´imbarazzo, dal quale loro stessi ti tolgono, aggiungendo «vorrei incontrarla, anche solo per una volta, vedere quanto mi assomiglia, di che colore ha gli occhi, se sorride come me, se piange la mia assenza, se mi ha mai cercato, se ha paura, è sola, felice senza un figlio, perché ci sono donne che non hanno figli e questa è una grande disgrazia, è la peggiore disgrazia che possa avere una donna perché a un certo punto diventa deserto e noia e sazietà di tutte quelle cose che si facevano prima con ardimento, scrivere e dipingere e politica e sport e diventa tutto cenere nelle mani e una donna consapevolmente o inconsapevolmente si vergogna dì non avere fatto dei figli e comincia a girare i paesi ma anche girare i paesi è un po' difficile per una donna, perché ha freddo o perché le fanno male le scarpe o perché le si smagliano le calze o perché la gente si stupisce a vedere una donna che gira i paesi e riccia il naso di qua e di là.
Natalia Ginzburg
Discorso sulle donne
You might also like:
- Discorso sulle donne - 1 ( la brutta abitudine di cascare in un pozzo)
- Discorso sulle donne - 2 ( due donne si capiscono molto bene)
- Discorso sulle donne - 3 ( Le donne cominciano nell'adolescenza a soffrire e a piangere in segreto)
- Discorso sulle donne - 4 ( e ci sono donne che non hanno figli )
- Discorso sulle donne - 5 (E ci sono figli che non hanno madri)
- Discorso sulle donne - 6 (Malinconia e ceneri nelle mani)
- Discorso sulle donne - 7 (Le donne sono una stirpe disgraziata e infelice)
- Discorso sulle donne - 8 (Gli uomini non si lasciano mai cadere sul pozzo)
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post