martedì 10 maggio 2016

Un mare di gente

Peppino Impastato

Un mare di gente

Un mare di gente
a flutti disordinati
s´è riversato nelle piazze,
nelle strade e nei sobborghi.
È tutto un gran vociare
che gela il sangue,
come uno scricchiolio di ossa rotte.
Non si può volere e pensare
nel frastuono assordante;
nell´odore di calca
c´è aria di festa.


Peppino Impastato

 Nota biografica sull´autore
di Lara Santoro

Peppino Impastato non era un poeta. Nato nel 1948 in una famiglia mafiosa di Cinisi, in Sicilia, sin da giovanissimo si oppose  al padre e s´impegnò in un´instancabile attività politica e culturale contro la mafia. A diciassette anni fondò il giornale L´Idea Socialista e nel 1975 il circolo Musica e Cultura che promuoveva iniziative culturali e musicali. L´anno seguente creò Radio Aut, una radio libera che trasmetteva radiogiornali di controinformazione e dalle cui frequenze Peppino lanciava continue denunce alle attività della mafia locale, spesso sotto forma di trasmissioni satiriche (seguitissime, ad esempio, su Onda Pazza, le sue parodie dell´Inferno dantesco). Diventato personaggio scomodo alla mafia dopo la sua candidatura alle elezioni politiche del 1978, Peppino fu assassinato la notte dell´8 maggio con una carica di tritolo. Aveva solo trent´anni.

Peppino Impastato non era dunque un poeta. Militante politico, giornalista, attivista antimafia e speaker radiofonico, si batté per l´affermazione della legalità e della giustizia in una Sicilia soggiogata dal potere della mafia. La sua vita e il suo martirio politico sono ricordati nel film I Cento Passi (2000) di Marco Tullio Giordana, che ha tracciato un ritratto intenso di Peppino, facendolo conoscere per la prima volta al grande pubblico.

Eppure, Peppino Impastato era  anche un poeta. Giovane di profonda cultura, dotato di un animo sensibile e tormentato, Peppino scrisse, poco più che ventenne, quattordici poesie, “frutto di una vocazione poetica autentica e pudicamente segreta’ (U. Santino).
Ritrovate fra i pochi fogli scampati alle perquisizioni dei carabinieri dopo la sua morte, queste poesie sono state pubblicate una prima volta nel 1990 da Ila Palma, con un´introduzione di Aurelio Grimaldi (questo libretto è ormai introvabile). Nel 2002 sono state riproposte da Umberto Santino nel volume  Lunga è la notte. Poesie, Scritti, Documenti, a cura del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato’ di Palermo. Un terzo volume è uscito nel 2008 per la casa editrice Navarra con il titolo Amore Non Ne Avremo. Poesie e Immagini di Peppino Impastato, curato dagli amici e compagni Salvo Vitale e Guido Orlando. (pp. 110-111)

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