sabato 22 giugno 2019

lo stereotipo del maschio


L'animale che mi porto dentro



Se posso dire in maniera virtuosa che non sono mai stato lo stereotipo del maschio perché sono sempre stato innamorato, questa affermazione si può ribaltare: si può anche dire che non sono mai stato davvero innamorato perché sono sempre stato lo stereotipo del maschio; e anche nel momento dell’innamoramento piú ingenuo, piú asessuato e piú perduto, estraneo a me stesso perché ero a Parigi, immerso nel sentimentalismo assoluto di quei giorni, io, nel pomeriggio, all’ora in cui la svedese stava per fare la doccia, sono andato nella sua stanza per vederla nuda. E a proposito di Nino e Angelina in Malizia, quando lei pronuncia il sí sull’altare, Nino ha accanto la vedova Corallo che gli chiede: allora, ci vediamo stanotte? E Nino risponde che non lo sa. Angelina lo aveva già spiegato bene: «degenerato, porco, mi portava i fiori» (maschio e sentimentale).

Ho costruito tutta la mia crescita in contrasto con lo stereotipo del maschio, con un misto di imbranataggine e volontà di essere diverso. Ma non ho potuto evitare che il nucleo del maschio si conservasse intatto, e apparisse ancora e sempre, tutte le volte, atteso o inaspettato.

Francesco Piccolo


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