domenica 29 novembre 2015

17 haiku di Borges



diciassette haiku Borges 1 Qualcosa mi han detto la sera e la montagna. Ma l’ho perduto. 2 La vasta notte non è ora altra cosa che un profumo. 3 Esiste o no il sogno che smarrii prima dell’alba? 4 Mute le corde. La musica sapeva quello che sento. 5 Oggi non ride il mandorlo dell’orto. È il tuo ricordo. 6 Oscuramente libri, stampe, chiavi han la mia sorte. 7 Da quel giorno non ho toccato i pezzi sulla scacchiera. 8 Sopra il deserto sta avvenendo l’aurora. Qualcuno lo sa. 9 L’oziosa spada sogna le sue battaglie. Altro è il mio sogno. 10 L’uomo è spirato. La barba non lo sa. Crescono l’unghie. 11 Questa è la mano che talvolta toccava la tua chioma. 12 Sotto la gronda lo specchio non riflette più che la luna. 13 Sotto la luna l’ombra che si allunga è una sola. 14 È un impero quella luce che muore o una lucciola? 15 La luna nuova. Lei pure la guarda da un’altra porta. 16 Lontano un trillo. L’usignolo non sa che ti consola. 17 La vecchia mano ancora scrive versi per l’oblio. Jorge Luis Borges (Traduzione di Domenico Porzio) da “La cifra”, “Lo Specchio” Mondadori, 1982 *** Diecisiete haiku 1 Algo me han dicho la tarde y la montaña. Ya lo he perdido. 2 La vasta noche no es ahora otra cosa que una fragancia. 3 ¿Es o no es el sueño que olvidé antes del alba? 4 Callan las cuerdas. La música sabía lo que yo siento. 5 Hoy no me alegran los almendros del huerto. Son tu recuerdo. 6 Oscuramente libros, láminas, llaves siguen mi suerte. 7 Desde aquel día no he movido las piezas en el tablero. 8 En el desierto acontece la aurora. Alguien lo sabe. 9 La ociosa espada sueña con sus batallas. Otro es mi sueño. 10 El hombre ha muerto. La barba no lo sabe. Crecen las uñas. 11 Ésta es la mano que alguna vez tocaba tu cabellera. 12 Bajo el alero el espejo no copia más que la luna. 13 Bajo la luna la sombra que se alarga es una sola. 14 ¿Es un imperio esa luz que se apaga o una luciérnaga? 15 La luna nueva. Ella también la mira desde otra puerta. 16 Lejos un trino. El ruiseñor no sabe que te consuela. 17 La vieja mano sigue trazando versos para el olvido. Jorge Luis Borges da “La Cifra”, Alianza Editorial, 1981


Nessun commento:

Posta un commento

commenta questo post

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home