diciassette haiku Borges 1 Qualcosa mi han detto la sera e la montagna. Ma l’ho perduto. 2 La vasta notte non è ora altra cosa che un profumo. 3 Esiste o no il sogno che smarrii prima dell’alba? 4 Mute le corde. La musica sapeva quello che sento. 5 Oggi non ride il mandorlo dell’orto. È il tuo ricordo. 6 Oscuramente libri, stampe, chiavi han la mia sorte. 7 Da quel giorno non ho toccato i pezzi sulla scacchiera. 8 Sopra il deserto sta avvenendo l’aurora. Qualcuno lo sa. 9 L’oziosa spada sogna le sue battaglie. Altro è il mio sogno. 10 L’uomo è spirato. La barba non lo sa. Crescono l’unghie. 11 Questa è la mano che talvolta toccava la tua chioma. 12 Sotto la gronda lo specchio non riflette più che la luna. 13 Sotto la luna l’ombra che si allunga è una sola. 14 È un impero quella luce che muore o una lucciola? 15 La luna nuova. Lei pure la guarda da un’altra porta. 16 Lontano un trillo. L’usignolo non sa che ti consola. 17 La vecchia mano ancora scrive versi per l’oblio. Jorge Luis Borges (Traduzione di Domenico Porzio) da “La cifra”, “Lo Specchio” Mondadori, 1982 *** Diecisiete haiku 1 Algo me han dicho la tarde y la montaña. Ya lo he perdido. 2 La vasta noche no es ahora otra cosa que una fragancia. 3 ¿Es o no es el sueño que olvidé antes del alba? 4 Callan las cuerdas. La música sabía lo que yo siento. 5 Hoy no me alegran los almendros del huerto. Son tu recuerdo. 6 Oscuramente libros, láminas, llaves siguen mi suerte. 7 Desde aquel día no he movido las piezas en el tablero. 8 En el desierto acontece la aurora. Alguien lo sabe. 9 La ociosa espada sueña con sus batallas. Otro es mi sueño. 10 El hombre ha muerto. La barba no lo sabe. Crecen las uñas. 11 Ésta es la mano que alguna vez tocaba tu cabellera. 12 Bajo el alero el espejo no copia más que la luna. 13 Bajo la luna la sombra que se alarga es una sola. 14 ¿Es un imperio esa luz que se apaga o una luciérnaga? 15 La luna nueva. Ella también la mira desde otra puerta. 16 Lejos un trino. El ruiseñor no sabe que te consuela. 17 La vieja mano sigue trazando versos para el olvido. Jorge Luis Borges da “La Cifra”, Alianza Editorial, 1981
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domenica 29 novembre 2015
17 haiku di Borges
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diciassette haiku
Borges
1
Qualcosa mi han detto
la sera e la montagna.
Ma l’ho perduto.
2
La vasta notte
non è ora altra cosa
che un profumo.
3
Esiste o no
il sogno che smarrii
prima dell’alba?
4
Mute le corde.
La musica sapeva
quello che sento.
5
Oggi non ride
il mandorlo dell’orto.
È il tuo ricordo.
6
Oscuramente
libri, stampe, chiavi
han la mia sorte.
7
Da quel giorno
non ho toccato i pezzi
sulla scacchiera.
8
Sopra il deserto
sta avvenendo l’aurora.
Qualcuno lo sa.
9
L’oziosa spada
sogna le sue battaglie.
Altro è il mio sogno.
10
L’uomo è spirato.
La barba non lo sa.
Crescono l’unghie.
11
Questa è la mano
che talvolta toccava
la tua chioma.
12
Sotto la gronda
lo specchio non riflette
più che la luna.
13
Sotto la luna
l’ombra che si allunga
è una sola.
14
È un impero
quella luce che muore
o una lucciola?
15
La luna nuova.
Lei pure la guarda
da un’altra porta.
16
Lontano un trillo.
L’usignolo non sa
che ti consola.
17
La vecchia mano
ancora scrive versi
per l’oblio.
Jorge Luis Borges
(Traduzione di Domenico Porzio)
da “La cifra”, “Lo Specchio” Mondadori, 1982
***
Diecisiete haiku
1
Algo me han dicho
la tarde y la montaña.
Ya lo he perdido.
2
La vasta noche
no es ahora otra cosa
que una fragancia.
3
¿Es o no es
el sueño que olvidé
antes del alba?
4
Callan las cuerdas.
La música sabía
lo que yo siento.
5
Hoy no me alegran
los almendros del huerto.
Son tu recuerdo.
6
Oscuramente
libros, láminas, llaves
siguen mi suerte.
7
Desde aquel día
no he movido las piezas
en el tablero.
8
En el desierto
acontece la aurora.
Alguien lo sabe.
9
La ociosa espada
sueña con sus batallas.
Otro es mi sueño.
10
El hombre ha muerto.
La barba no lo sabe.
Crecen las uñas.
11
Ésta es la mano
que alguna vez tocaba
tu cabellera.
12
Bajo el alero
el espejo no copia
más que la luna.
13
Bajo la luna
la sombra que se alarga
es una sola.
14
¿Es un imperio
esa luz que se apaga
o una luciérnaga?
15
La luna nueva.
Ella también la mira
desde otra puerta.
16
Lejos un trino.
El ruiseñor no sabe
que te consuela.
17
La vieja mano
sigue trazando versos
para el olvido.
Jorge Luis Borges
da “La Cifra”, Alianza Editorial, 1981
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