sabato 28 novembre 2015

Ode a Saffo



Un'ode sublime Simile a un dio mi sembra quell'uomo che siede davanti a te, e da vicino ti ascolta mentre tu parli con dolcezza e con incanto sorridi. E questo fa sobbalzare il mio cuore nel petto. Se appena ti vedo, subito non posso più parlare: la lingua si spezza: un fuoco leggero sotto la pelle mi corre: nulla vedo con gli occhi e le orecchie mi rombano: un sudore freddo mi pervade: un tremore tutta mi scuote: sono più verde dell'erba; e poco lontana mi sento dall'essere morta. Ma tutto si può sopportare... Anonimo del I-II secolo dopo Cristo
“Quando sa scegliere e legare gli uni con gli altri i culmini di tali sentimenti e i momenti più tesi… Non ti fa meraviglia, vedendo come d’un colpo, l’anima, il corpo, le orecchie, la lingua, gli occhi, la pelle, tutte le parti insomma, Saffo le vada recuperando, quasi non fossero sue, ma disperse; e nello stesso contraddicendosi è fredda e brucia e ragiona e vaneggia, (o teme di morire o già quasi è morta) al punto che pare che in lei ci sia non una sola passione, ma un incontro di passioni”.
                                          imeon Solomon, “Saffo ed Erinna”

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