sabato 21 novembre 2015

la Tua capacità così rigorosa di cercare e trovare




Lettera a M. Cvetaeva
Meravigliosa Marina,
 
Come nella Tua prima lettera, in ognuna che ne è seguita ammiro la Tua capacità così rigorosa di cercare e trovare, il Tuo incessante cammino verso ciò che intendi dire e, sempre, il Tuo aver ragione. Tu hai sempre ragione, Marina (non è cosa rara per una donna?), questo Tuo essere dalla parte della ragione ne nel senso più autentico e più equanime; questo Tuo essere nel giusto non per un qualche scopo e nemmeno per un qualsivoglia motivo, ma in modo assolutamente schietto, a partire dal tutto, dalla completezza, e per questo hai ragione all'infinito.
 
Ogni volta che Ti scrivo vorrei scrivere come Te, dire me alla maniera Tua, con i Tuoi modi imperturbabili e pur cosi sensibili.
 
La Tua maniera d'esprimerTi, Marina, è l'immagine riflessa di una stella sull'acqua e dall'acqua turbata, dalla vita dell'acqua, dalla sua fluida notte, interrotta, cancellata e di nuovo accolta, e poi di nuovo giù nei flutti, come avvezza ormai a quel mondo di specchi, e ad ogni suo dileguarsi — eccola di nuovo più giù nei loro abissi! (Tu, grande stella!).
 
Conosci la storia del giovane Tyge de Brahé, al tempo in cui, per la precisione, ancora non si occupava di astronomia ed era tornato a casa dall'università di Lipsia per le vacanze, nei possedimenti di uno zio..., dove risultò che conosceva il cielo con tale precisione (malgrado Lipsia e gli studi di giurisprudenza!), a tal punto lo conosceva a memoria
(pense: il savait le ciel par coeur!),
che un semplice sguardo verso l'alto dei suoi occhi, più acquietati che tesi alla ricerca, gli fece dono di un nuovo astro nella costellazione della Lira: la sua prima scoperta nella natura stellata.
(E non è, ma forse m'inganno, proprio quella la stella Alfa della Lira, visible de toute la Provence et des terres méditerrannées, che ora sembra destinata a chiamarsi Mistral? Del resto, perché noi ci affidassimo al tempo presente, non basterebbe che fosse di nuovo possibile questo: il poeta innalzato alle stelle:
Tu diras à ta fille un jour, en t'arrètant à Maillane: voici «Mistral », comme il est beau ce soir! Finalmente, la «gloria», non soltanto sulle insegne delle vie!)
 
Tuttavia, Marina, io non Ti ho trovata a occhio nudo, è stato Boris a porre il telescopio davanti al mio cielo... dapprima, nel mio sguardo levato verso l'alto, sono accorsi gli spazi, e poi, d'un tratto, ecco Te, pura e forte, al centro del campo visivo, là dove i raggi della Tua prima lettera, Ti hanno avvistata per me
[...]

R.M.Rilke


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