mercoledì 25 novembre 2015

con gli occhi aperti sull’arcano cielo dell’ombra







letture dell'adolescenza



La porta che si chiude Tu lo vedi, sorella: io sono stanca, stanca, logora, scossa, come il pilastro d’un cancello angusto al limitare d’un immenso cortile; come un vecchio pilastro che per tutta la vita sia stato diga all’irruente fuga d’una folla rinchiusa. Oh, le parole prigioniere che battono battono furiosamente alla porta dell’anima e la porta dell’anima che a palmo a palmo spietatamente si chiude! Ed ogni giorno il varco si stringe ed ogni giorno l’assalto è piú duro. E l’ultimo giorno – io lo so – l’ultimo giorno quando un’unica lama di luce pioverà dall’estremo spiraglio dentro la tenebra, allora sarà l’onda mostruosa, l’urto tremendo, l’urlo mortale delle parole non nate verso l’ultimo sogno di sole. E poi, dietro la porta per sempre chiusa, sarà la notte intera, la frescura, il silenzio. E poi, con le labbra serrate, con gli occhi aperti sull’arcano cielo dell’ombra, sarà – tu lo sai – la pace. Antonia Pozzi ricordo del GIUGNO 1984



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