lunedì 9 maggio 2016

il peggior delitto è fingere

Efraim Medina Reyes
Il peggior delitto è fingere

IL MONDO DEL ROCK PIANGE LA MORTE DEL LEADER DEI NIRVANA KURT COBAIN

Seattle, 9 Aprile (Reuter)

Solo due volte sono stato peggio in vita mia: quando Pambelé perse il titolo per la seconda volta (la prima era stato un furto e avevo provato rabbia ma non dolore, sapevo che Benitez era un cagasotto, come aveva dimostrato quando gli avevano tolto il titolo per essersi rifiutato di affrontare Pambelé nella rivincita) e quando una certa ragazza mi buttò fuori per sempre dalla sua vita. Kurt non era solo musica e scandali, per me rappresentava qualcos´altro, qualcosa di personale, un´alternativa di vita che era fallita.

La sua esasperante corsa verso la morte è finita come tutti si aspettavano e questo mi fa star male. So cosa provava, sì, anche vivendo in questa città di merda piena di molluschi lo sapevo, l´ho sempre saputo perché anch´io soffro della stessa malattia. Non è solo disgusto per la brava gente negli uffici e negli stadi, è l´addio dell´Uomo, è l´avventura umana che come un litanie affonda nel denso oceano dell´incertezza. La notizia d´agenzia parla delle overdose a Londra e a Roma, di liti coniugali, di fama e disagio. Il cadavere è ancora caldo ma gli avvoltoi non vogliono aspettare.

Questo succede a Cobain e anche al panettiere del negozio all´angolo, quello l´ha investito un camion della Coca Cola S.p.A. ed è rimasto otto ore sull´asfalto circondato dai curiosi. Ognuno aveva la propria versione ma tutti concordavano nell´affermare che la colpa era del panettiere. Naturalmente lui non ha fatto dichiarazioni né ha scacciato le mosche, a lui, spalmato sull´asfalto, le banalità di persone con cui non aveva mai scambiato una parola in vita sua non sembravano importare. Appena lessi di Cobain pensai a Ciro, era l´unica persona in tutta Città Immobile che poteva sentirsi come me.

Ci trovammo al parco, lui lo sapeva già. Comprammo una bottiglia e andammo al Ratapeona. Cominciammo con In Bloom, poi, in rapida successione (nessuno si oppose), Lithium, Polly e Territorial Pissings. È una fortuna che Franco, un tatuatore di Trieste, si sia stabilito a Città Immobile e abbia aperto questo bar. Ornella, la moglie di Franco, è alta e gentile. Franco ha i modi di uno scaricatore di porto ubriaco. Lui e Ciro sono culo e camicia, quindi nel suo bar godiamo di credito e libertà d´azione. Una coppia di tedeschi si unisce a noi. Ciro spara una sfilza di bestemmie e i tedeschi ridono. Ci sgoliamo cantando in coro le canzoni di Kurt. La ragazza tedesca balla davanti a me e improvvisamente mi circonda il collo con le braccia, incollo la bocca alla sua e le do un bacio selvaggio. Lei cerca di svicolare e il suo uomo mi afferra per i capelli. Franco interviene e i tedeschi prendono il largo. Ciro salta da un tavolo all´altro inseguito da Ornella. Guardo la gente muoversi nella cortina di fumo e urlo a pieni polmoni. Anche Ciro urla, in piedi sul bancone.

Che altro possiamo fare? Forse spararci un colpo. Non è detto che non lo facciamo.


C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo
     Efraim Medina Reyes

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