lunedì 20 febbraio 2017

non voleva nemmeno sfiorarla

Domenico Starnone
Mariella

La ressa li teneva ora a pochi centimetri l’uno dall’altra. Gambia cominciò a resistere agli spintoni, non voleva nemmeno sfiorarla. Una volta soltanto le afferrò un braccio per via di una brusca frenata, ma glielo lasciò subito. Poi successe che un uomo grosso, cercando di muoversi verso l’uscita, schiacciò Mariella brutalmente contro Ari. Gambia sentí la massa dei seni di lei che gli urtava il petto. Lunghi secondi. Immaginò senza volerlo i capezzoli nelle coppe del reggiseno. Lei, come per tenerlo a bada o forse soltanto per un sostegno, gli poggiò la mano destra aperta sul petto, sul cappotto. Calore, il cazzo gli si smosse. Si allontanò da lei il piú possibile per timore che si accorgesse di quel sussulto nei calzoni. Il contatto non è intenzionale, cercò di comunicarle arretrando. Anche lei provò a riguadagnare spazio, ma quelli che avevano alle spalle fecero resistenza, li ricacciarono l’uno contro l’altra. Ari urtò la pancia di Mariella, vi aderí, le rivolse una smorfia imbarazzata per segnalarle che, pur provando a recuperare un po’ di distanza, non gli riusciva. Sfregamento. Voglia incontrollabile d’espandersi ed ergersi. Cos’era, cosa sentiva. Gambia non aveva mai provato a sezionare ciò che gli succedeva in quei casi, da ragazzino perché era troppo preso, da adulto perché ormai era come respirare. Cazzo e immaginazione. Una donna, sentirne il corpo, rappresentarselo. Il calore di lei agisce in modo che il tuo organismo si attivi, sia in alto che in basso. Vedi l’invisibile, immaginare è guardare da una finestra spalancata nella testa: il cappotto aperto; l’abito; sotto, un body blu notte che le fascia il culo, ma tra le cosce è un po’ sgambato, quel tanto che basta a mostrare ciuffi di peli morbidi, allungati verso l’inguine. La rappresentazione rende languidi, diffonde tepore, smuove la carne. Che sciocchezza separare i bassi istinti da quelli – ma sí – alti. Prendiamo me, sono un editore, ho una mia storia molto apprezzata, la vita alle spalle. Eppure guarda cosa mi è successo a partire dalla lettera di questa donna. Nella mente, e giú, dentro i calzoni. Mai visto niente di piú collaborativo, altro che opposizione tra alto e basso. Tirarsi via, dunque, anche con la testa, forse soprattutto. Devo distrarmi.

Autobiografia erotica di Aristide Gambia
Domenico Starnone     

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