«Nel soggetto ambiguo non sono chiari i termini odio/amore, tutto è possibile e intercambiabile… l’ambiguo non è governato da sentimenti profondi e stabili ma da emozioni e sensazioni frammentate perché legate al vissuto di gratificazione e di protezione che in un dato momento una certa situazione o relazione può dargli - commentano i due autori -. Il bilancio di un rapporto con l’ambiguo permette solo di ricordare una serie di momenti che non raggiungono la dignità di una storia, una serie di memorie episodiche, spesso solo l’inizio e la fine».
Caratteristica distintiva è la seduttività e la fascinazione di queste persone..”chi li ama dà loro un’identità, loro restituiscono i suoi sogni. Il rapporto è però illusorio perché costituito dal gioco e dalle proiezioni e dalla loro riflessione”
Riccardo Dalla Luche e Simone Bertacca,
L’ambiguità: “tende all’elusione dei conflitti aperti ma finisce per determinare effetti più improvvisi ed inattesi, e quindi più devastanti e difficili da elaborare per chi li subisce.”
“la specificità di questa tipologia si fonda sia su alcune caratteristiche espressive (quali lo stile elusivo e anticomunicativo) che strutturali (le tre operazioni fondamentali della scissione ambivalente, cioè l’elusione della colpa e del deficit, la loro proiezione sull’altro, la falsificazione narrativa del reale. In questi soggetti invariabilmente si riscontrano un’identità precaria, mascherata dalla mimèsi situazionale (modalità “as if” e del “far finta”), un generale vissuto di depersonalizzazione, un’instabilità affettiva secondaria all’inconsistenza evolutiva e all’inautenticità delle loro relazioni. Questa costellazione fenomenica predispone a conflitti di autonomia e di potere striscianti che scatenano l’ambivalenza dei partner e conducono prima o poi alle rotture.
l’ambivalenza può essere definita semplicemente come una dinamica di legame che oscilla tra l’attaccamento e il distacco, la costruzione o la distruzione di legami cooperativi e si esprime con l’alternanza di tenerezza e ostilità, idealizzazione e disprezzo verso uno stesso oggetto
l’ambivalenza è distruttiva in quanto “protegge il soggetto dalla responsabilità di aver causato lui stesso, individuandolo, la separazione dall’oggetto dell’amore: la scissione dall’oggetto infatti consente di proiettare su di esso la propria colpa
“la specificità di questa tipologia si fonda sia su alcune caratteristiche espressive (quali lo stile elusivo e anticomunicativo) che strutturali (le tre operazioni fondamentali della scissione ambivalente, cioè l’elusione della colpa e del deficit, la loro proiezione sull’altro, la falsificazione narrativa del reale. In questi soggetti invariabilmente si riscontrano un’identità precaria, mascherata dalla mimèsi situazionale (modalità “as if” e del “far finta”), un generale vissuto di depersonalizzazione, un’instabilità affettiva secondaria all’inconsistenza evolutiva e all’inautenticità delle loro relazioni. Questa costellazione fenomenica predispone a conflitti di autonomia e di potere striscianti che scatenano l’ambivalenza dei partner e conducono prima o poi alle rotture.
l’ambivalenza può essere definita semplicemente come una dinamica di legame che oscilla tra l’attaccamento e il distacco, la costruzione o la distruzione di legami cooperativi e si esprime con l’alternanza di tenerezza e ostilità, idealizzazione e disprezzo verso uno stesso oggetto
l’ambivalenza è distruttiva in quanto “protegge il soggetto dalla responsabilità di aver causato lui stesso, individuandolo, la separazione dall’oggetto dell’amore: la scissione dall’oggetto infatti consente di proiettare su di esso la propria colpa
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post