Lou Salomè - (lettere a Rainer Maria Rilke )
Westend (Berlino), 8 agosto 1903
Credo che in tali esperienze si sfiorino i confini dell’umanamente possibile, si mostri a se stessi chi si è. Forse, soltanto tra tanti anni e grazie a queste ore, certe altissime realizzazioni di te stesso riaffioreranno alla tua memoria sotto forma di ricordi, svelandoti la logica profonda che unisce uomo e artista, vita e sogno.
Io, da parte mia, ora ho la certezza di ciò che tu sei e quanto vi è di più personale nel libro per me sta in questo: io ritengo che noi due siamo uniti nei gravi segreti della vita e della morte, siamo una sola cosa in ciò che in eterno unisce gli uomini. D’ora in poi potrai contare su di
. Lou
Lou Salomé
«Fosti la più materna delle donne. Fosti un amico, come lo sono gli uomini. Una donna, sotto il mio sguardo. E ancora più spesso una bambina. Fosti la più grande tenerezza che ho potuto incontrare. L’elemento più duro contro il quale ho lottato. Fosti il sublime che mi ha benedetto. E diventasti l’abisso che mi ha inghiottito»
(Rainer Maria Rilke, 1910).
(Rainer Maria Rilke, 1910).
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