Beatriz Altamira
Mi sono regalata un'ora d'amore
Mi sono regalata un'ora d'amore, amore fisico, quello sudato, scomposto..,un'ora tanto desiderata così desiderata da spossarmi....
Abbiamo fatto le prove, tante prove dietro allo schermo di un cellulare ed ora è arrivato il momento della recita..quella vera...senza un pubblico che applaude o disapprova..ma solo i nostri occhi...per leggervi emozioni..
Sono arrivata per prima, un hotel appartato, una stanza ad ore...il portiere mi consegna il pass, mi ricorda che ho prenotato per due ( lui non sa che ti aspetto da mesi) : "Verrà!" affermo decisa e sfrontata..me ne infischio di quello che pensa..
Salgo con l'ascensore, prendo possesso di questo nostro temporaneo spazio..cerco di cogliere i dettagli....me li devo ricordare..dopo..la luce di un pomeriggio di fine primavera è troppa, socchiudo le tende..l'odore, sa di buono, di bucato, c'è silenzio..
Mi siedo sul letto e aspetto..è in ritardo. Quanto sono lunghi sessanta secondi, cento battiti del mio cuore impazzito, ventidue atti respiratori ?
Non oso guardarmi allo specchio...le guance arrossate, gli occhi già lucidi..il trucco che sfuma..potrei farmi una doccia..ma se poi non lo sento arrivare? No, voglio gettarmi subito fra le sue braccia, catturare la sua lingua,accarezzargli la nuca...
Ecco dei passi..come sono 'allertati i sensi...scatta la serratura...è qui, è vero..il suo corpo è carne, calda, sudata, non più semplice immaginazione..posso toccarlo...Devo frenare la mia eccitazione,,d'ora in poi ogni minuto deve essere lungo come tre, cinque..con cosa misurare il tempo ora ?non so..ma ho bisogno di tempo...
Beatriz Altamira
Mi sono regalata un'ora d'amore, amore fisico, quello sudato, scomposto..,un'ora tanto desiderata così desiderata da spossarmi....
Abbiamo fatto le prove, tante prove dietro allo schermo di un cellulare ed ora è arrivato il momento della recita..quella vera...senza un pubblico che applaude o disapprova..ma solo i nostri occhi...per leggervi emozioni..
Sono arrivata per prima, un hotel appartato, una stanza ad ore...il portiere mi consegna il pass, mi ricorda che ho prenotato per due ( lui non sa che ti aspetto da mesi) : "Verrà!" affermo decisa e sfrontata..me ne infischio di quello che pensa..
Salgo con l'ascensore, prendo possesso di questo nostro temporaneo spazio..cerco di cogliere i dettagli....me li devo ricordare..dopo..la luce di un pomeriggio di fine primavera è troppa, socchiudo le tende..l'odore, sa di buono, di bucato, c'è silenzio..
Mi siedo sul letto e aspetto..è in ritardo. Quanto sono lunghi sessanta secondi, cento battiti del mio cuore impazzito, ventidue atti respiratori ?
Non oso guardarmi allo specchio...le guance arrossate, gli occhi già lucidi..il trucco che sfuma..potrei farmi una doccia..ma se poi non lo sento arrivare? No, voglio gettarmi subito fra le sue braccia, catturare la sua lingua,accarezzargli la nuca...
Ecco dei passi..come sono 'allertati i sensi...scatta la serratura...è qui, è vero..il suo corpo è carne, calda, sudata, non più semplice immaginazione..posso toccarlo...Devo frenare la mia eccitazione,,d'ora in poi ogni minuto deve essere lungo come tre, cinque..con cosa misurare il tempo ora ?non so..ma ho bisogno di tempo...
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