sabato 2 settembre 2017

Un giorno di settembre, il mese azzurro

Bertolt Brecht
Ogni volta che sono bambina
smaglio la carta per sentire la grana:
la tapioca che succhio fa perdere il grido…

Un giorno di settembre, il mese azzurro
Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.
 
E da quel giorno molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa il tuo pensiero.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l'ho baciato un giorno.
 
Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questo ricordo e non potrò scordare:
era bianca e scendeva giù dall'alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento. .
 
Bertolt Brecht

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