Fabrizio De Andrè


Ero arrivato al punto di credere che, se qualcuno mi guardava, lo faceva soltanto perché era stato colpito dal mio difetto. Un difetto che ha rovinato la mia vita fino all'età di trentacinque anni. Fino a quando, cioè, con una semplice operazione, ho rimediato a tutto. E' stato, quello dell'occhio, un complesso gigantesco e terrificante, dal quale sono derivati quasi tutti gli altri che, più o meno, ancora oggi mi affliggono.

A volte, nell'infanzia, sono loe piccole cose che a causa di una serie inesplicabile di circostanze, crescono, si dilatano fino ad assumere dimensioni inusitate che ci sovrastano. Il loro peso ci schiaccia e ci soffoca fino a condizionare tutta la nostra vita. Un stupida piccola cosa che apre ferite e dolori nascosti, sepolti nel fondo che ci tengono incatenati.
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