sabato 6 aprile 2019

Per quello che siamo stati


Fabio Stassi



E delle dediche che sono passate da qui, qualcuna te la ricordi?

 L'altra settimana ne ho scovata una molto bella, su una vecchia edizione del Grande Gatsby. L'aveva firmata una donna con il nome di Felicia, ma non è detto che si chiamasse per davvero così. Era indirizzata a un uomo. Diceva semplicemente:

Per quello che siamo stati,
 per quello che avremmo potuto essere.

Mi ha colpito il modo in cui era scritta. Come se la mano avesse indugiato un po'. Forse era un addio, chissà, o una tardiva dichiarazione d'amore, a giudicare dal romanzo che Felicia aveva scelto per trasmettere il suo messaggio. O soltanto una formula per perdonarsi. Eppure, a distanza di tanti anni e lontano dalle vicende personali che l'avevano generata, ho pensato che quelle parole non coinvolgevano più due persone e basta, ma si erano dilatate nel tempo e nello spazio, e ora comprendevano anche me, te, sì, insomma, tutto quello che saremmo potuti essere e non siamo.

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