domenica 1 novembre 2015

e al dolore (ineluttabile) ho assegnato un compito diverso:





Una volta mi scrivesti che il dolore va custodito con cura perché consente di apprezzare appieno l'idea del futuro risanamento. Non ci ho mai creduto, e al dolore (ineluttabile) ho assegnato un compito diverso: diventare cioè un "ponte" fra una condizione di vulnerabilità e un'altra, più profonda, di consapevolezza. Il benessere del momento mi interessa poco, quello che cerco è il bene durevole che va ben al di là di un'ora, di un giorno, di un momento dato.
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Clelia Mazzini - lettere dalla zona interdetta link esterno




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