mercoledì 22 giugno 2016

non c'è nessuno che senta l'odore dei miei capelli

Jostein Gaarder
Per me gli uccelli hanno cessato di cantare. I fiori non sono più sgargianti di colori come prima, non c'è nessuno che senta l'odore dei miei capelli. E nessuno cinge il mio corpo.



(…) Più oltre scrivi che dopo un po' di tempo comprendesti chiaramente e con certezza “che le cose corruttibili sono peggiori di quelle incorruttibili”. Ciò pare proprio saggio e ponderato, lo ammetto.
 
Benché la questione sia se in effetti esista qualcosa di incorruttibile a cui le nostre anime possano aggrapparsi. E se non c'è alcunché di incorruttibile a cui appigliarsi, mi pare più stupido perseguire l'incorruttibile che perseguire il corruttibile. Ora suppongo che gli occhi non siano stati ancora cavati e quindi il vescovo di Ippona non si sia castrato per il regno dei cieli. Furore poetico, Aurelio.
 
Riesci a perdonare? Poi continui a riferire di quanto hai visto col tuo occhio interiore e del tuo amore per ciò che non ha corpo. Rabbrividisco. Pensa se ci fossero alcuni che avessero il potere di far ammutolire il canto degli uccelli perché hanno udito un canto ancora più soave col loro orecchio interiore! Oppure pensa se ci fossero altri che avessero il potere di far avvizzire i fiori e gli alberi perché interiormente hanno sentito un profumo più delizioso dei profumi della natura!
 
Sì, pensa se ci fossero alcuni che avessero il potere di frantumare tutte le costruzioni e le opere d'arte del mondo intero perché si sono invaghiti degli enti incorporei!
 
Per me gli uccelli hanno cessato di cantare. I fiori non sono più sgargianti di colori come prima, non c'è nessuno che senta l'odore dei miei capelli. E nessuno cinge il mio corpo. Così ho finito per condividere in parte il destino di Didone. Ma non lascio il cammeo che – seduta – stringo nella mano (...).

Vita brevis
     Jostein Gaarder

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