la storia di Syd Barret - anima dei Pink Floyd
I suoi compagni bevevano solo birra e whisky, ma lui, forse perché aveva già provato con la marijuana, si converti subito. A detta di tutti, non si vide mai nessuno consumare tanto LSD come lui. Nel giro di qualche mese lo sguardo gli cambiò per sempre, divenne fangoso, assente, due occhiaie spaventose… Andò a vivere da solo in una topaia in Cromwell Road, l'unica volta che sono riuscito a gettarvi dentro un'occhiata sono rimasto sconvolto dalla montagna di vestiti sporchi ammassati ovunque… Ciononostante continuava a scrivere canzoni bellissime, il loro primo album l'ha fatto praticamente tutto lui, parole e musica, e almeno venti altri pezzi sono rimasti fuori… Il problema semmai era che ad ogni registrazione introduceva nuove varianti in un processo infinito, per fare uscire The Piper at the gates of dawn, Roger dovette prendersi per ogni canzone la responsabilità di dire a un certo punto: “È perfetta così, non tocchiamola più”…
Comunque finché creava a quel ritmo e con quella qualità Syd non costituì un problema per gli altri. Certo i suoi blackout sul palco li imbarazzavano, ma chi rinuncia a una fonte così? Andrew ed io invece incominciammo a preoccuparci molto prima, così un giorno, dopo una sessione di prove, prelevammo di peso Syd e lo portammo dal più celebre psichiatra di Londra. Allego il referto.
Londra, 18 luglio 1967.
Esaminato da me in due distinte occasioni a istanza dei signori Peter Jenner e Andrew King, il soggetto Roger Keith Barrett di anni 21 ha manifestato una condizione di grave disturbo mentale, attribuibile con ogni probabilità, in attesa dei necessari esami clinici, ad abuso reiterato di dietilamide dell'acido lisergico, più noto come LSD. L'anamnesi famigliare e individuale infatti, pur nella scarsità di dati disponibili, non autorizza al momento altre ipotesi. Passando dal piano neurologico a quello psicologico, il mio parere è tuttavia che l'origine dei disturbi mentali del soggetto possa essere rintracciata nel fortissimo ancorché non necessariamente consapevole desiderio di successo da parte dei suoi compagni di lavoro, le cui eccessive sollecitazioni, ponendo il soggetto di fronte al dovere di una ininterrotta creatività, avrebbero associato quest'ultima non più al piacere ma all'angoscia.
In ogni caso, essendosi il soggetto rifiutato di continuare i nostri colloqui, questo documento ha un valore meramente congetturale e non potrà in alcun modo essere adibito ad usi legali.
Dr Ronald D. Laing
I suoi compagni bevevano solo birra e whisky, ma lui, forse perché aveva già provato con la marijuana, si converti subito. A detta di tutti, non si vide mai nessuno consumare tanto LSD come lui. Nel giro di qualche mese lo sguardo gli cambiò per sempre, divenne fangoso, assente, due occhiaie spaventose… Andò a vivere da solo in una topaia in Cromwell Road, l'unica volta che sono riuscito a gettarvi dentro un'occhiata sono rimasto sconvolto dalla montagna di vestiti sporchi ammassati ovunque… Ciononostante continuava a scrivere canzoni bellissime, il loro primo album l'ha fatto praticamente tutto lui, parole e musica, e almeno venti altri pezzi sono rimasti fuori… Il problema semmai era che ad ogni registrazione introduceva nuove varianti in un processo infinito, per fare uscire The Piper at the gates of dawn, Roger dovette prendersi per ogni canzone la responsabilità di dire a un certo punto: “È perfetta così, non tocchiamola più”…
Comunque finché creava a quel ritmo e con quella qualità Syd non costituì un problema per gli altri. Certo i suoi blackout sul palco li imbarazzavano, ma chi rinuncia a una fonte così? Andrew ed io invece incominciammo a preoccuparci molto prima, così un giorno, dopo una sessione di prove, prelevammo di peso Syd e lo portammo dal più celebre psichiatra di Londra. Allego il referto.
Londra, 18 luglio 1967.
Esaminato da me in due distinte occasioni a istanza dei signori Peter Jenner e Andrew King, il soggetto Roger Keith Barrett di anni 21 ha manifestato una condizione di grave disturbo mentale, attribuibile con ogni probabilità, in attesa dei necessari esami clinici, ad abuso reiterato di dietilamide dell'acido lisergico, più noto come LSD. L'anamnesi famigliare e individuale infatti, pur nella scarsità di dati disponibili, non autorizza al momento altre ipotesi. Passando dal piano neurologico a quello psicologico, il mio parere è tuttavia che l'origine dei disturbi mentali del soggetto possa essere rintracciata nel fortissimo ancorché non necessariamente consapevole desiderio di successo da parte dei suoi compagni di lavoro, le cui eccessive sollecitazioni, ponendo il soggetto di fronte al dovere di una ininterrotta creatività, avrebbero associato quest'ultima non più al piacere ma all'angoscia.
In ogni caso, essendosi il soggetto rifiutato di continuare i nostri colloqui, questo documento ha un valore meramente congetturale e non potrà in alcun modo essere adibito ad usi legali.
Dr Ronald D. Laing
Michele Mari - Rosso floyd