la terza fase
la terza fase non è smettere di parlare. il silenzio è una forma di protesta che reclama attenzione. si tace per creare un vuoto che si desidera colmato dall’interesse degli altri. dopo la discussione feroce, che è la prima fase, e dopo il silenzio corrucciato, che è la seconda, subentra l’ultima ed irreversibile trasformazione. si parla (o si scrive), nella totale indifferenza dell’opinione altrui. quando si è oltre la linea rossa del silenzio, l’unico dialogo ammissibile è quello del confronto con se stessi. non più alla ricerca della ragione, ma per snidare il torto che ciascuno di noi conduce celato e greve nell’andito più discosto del proprio corpo.
Comandante Nebbia