i. L’importuno L’amata siluette che nudo il piede alla festa la scarpìna allacciata tenera distende e flette, lieve, alta la nuca espone bianca, alata, e indugia nella curva elegante del corpo intero che la disegna, elargendo un suo sorriso distante all’amico che s’avvicina, e segna. D’impeto colto alla bella s’affianca l’uomo felice, prorompendo un fiume di parole argute. Che presto mute le costringe però la Musa stanca ch’un attimo illude di buona sorte ma sola una cauta forma sopporta: di beltà sommessa la sala effonde, silente risplende e tutti confonde. L’agile volo di vita e del fianco lascia l’amico, leggiadra lei siede, velluto di perla al rosso congiunge: è un restar di sasso, quasi un ammanco, il giro di gonna a chi se n’avvede, nudo lo stacco brucia i sensi, e punge. Alberto Nocerino
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lunedì 9 novembre 2015
nudo lo stacco brucia i sensi, e punge.
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i. L’importuno
L’amata siluette che nudo il piede
alla festa la scarpìna allacciata
tenera distende e flette, lieve,
alta la nuca espone bianca, alata,
e indugia nella curva elegante
del corpo intero che la disegna,
elargendo un suo sorriso distante
all’amico che s’avvicina, e segna.
D’impeto colto alla bella s’affianca
l’uomo felice, prorompendo un fiume
di parole argute. Che presto mute
le costringe però la Musa stanca
ch’un attimo illude di buona sorte
ma sola una cauta forma sopporta:
di beltà sommessa la sala effonde,
silente risplende e tutti confonde.
L’agile volo di vita e del fianco
lascia l’amico, leggiadra lei siede,
velluto di perla al rosso congiunge:
è un restar di sasso, quasi un ammanco,
il giro di gonna a chi se n’avvede,
nudo lo stacco brucia i sensi, e punge.
Alberto Nocerino
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