venerdì 18 dicembre 2015

Non trova piú, come una volta, che gli imbranati abbiano un fascino


A Irene, in fondo e anche in cima, Valerio Valente non piace. Non ha voglia di approfondire la sua conoscenza, e forse nemmeno di farla. La sua timidezza non le fa né caldo né freddo. Non trova piú, come una volta, che gli imbranati abbiano un fascino. Pensa, anzi, che non ne abbiano affatto. E non perché la fanno tanto lunga prima di buttarsi (tutto sommato, un modo di apparire patologicamente incapaci di andare in giro a rimorchiare e quindi, in prospettiva, fedeli); ma perché in quell’inettitudine che sulle prime ispira tenerezza e compassione erotica (non l’istinto materno, che Irene non ne può piú di sentir chiamare in causa appena la sessualità femminile diventa argomento di discussione, e non ha mai capito cosa c’entri con il portarsi a letto qualcuno, dato che la sola idea di associare un amante a un bambino la trova di pessimo gusto, oltre che psicologicamente stiracchiata) sente il peso di un barile che le viene scaricato sulle spalle.
 
L’imbranato non fa la sua parte, la elude. Si giustifica. Te l’appioppa. E cosí tu devi fare anche la sua. Devi corteggiarti al suo posto, prendere l’iniziativa al suo posto, fidanzarti con te stessa al suo posto, amarti al suo posto (a volte anche scoparti al suo posto), diventare amministratore delegato, commesso e facchino della coppia, se ti avventuri in una vita a due.
 
L’imbranato dice: «Non mi vengono le parole, non ce la faccio. Levamele tu di bocca, ti dispiace?»
Poi dice: «Anch’io vorrei sposarti, ma il matrimonio mi terrorizza. Per favore, dimmi che andrà tutto bene. Convincimi».
Poi dice: «Sei proprio sicura di essere incinta? Non credevo che sarebbe successo cosí presto».
Poi dice: «Non sarebbe meglio andare in affitto piuttosto che metterci un mutuo sulle spalle?»
Poi dice: «Certo che amo i nostri figli. Farei qualsiasi cosa per loro, lo sai. È solo che ancora non riesco a sentirmi a mio agio nel ruolo di padre».
E via, tutta la vita questa pièce.

Questo tipo di fascino ha smesso di affascinarmi, ha decretato Irene dopo una lunga frequentazione della categoria. È come incarnarsi in Liv Ullmann in un remake di Scene da un matrimonio girato da Topolino.

Diego De Silva Mancarsi


Nessun commento:

Posta un commento

commenta questo post

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home