sabato 12 marzo 2016

La fede - parte seconda

La fede - parte seconda

Linda si sentiva sicura, perché unica. Unica a fare sesso in quel modo. Unica a farsi usare totalmente per il suo piacere. Poteva fotterla per ore in tutte le posizioni più scomode, poteva frustarla, morderla, e persino tagliarla con un coltello. Oppure prenderla a sberle, sempre  con la mano sinistra, quella con la fede, quella più forte per un mancino come lui.
Lei, mai nemmeno un lamento, se non di piacere.
Così, forte della sua supremazia a letto, Linda non era mai  attraversata dal dubbio che lui potesse avere qualche altra amante.
Fino a quel giorno.
Di ritorno da una mattinata di lavoro fuori sede lui l´aveva portata a pranzo in un ristorantino lontano dall´ufficio. Linda era al settimo cielo. Di solito la pausa pranzo si limitava ad un piatto pronto  in un bar squallido dove, dopo aver mangiato velocemente, se non c´erano altri avventori, potevano finire il pranzo facendo sesso. O quasi.
Ma quel giorno Leonardo  aveva scelto un  ristorante quasi romantico.
Il cameriere aveva portato due calici di prosecco e Linda aveva alzato il suo in segno di brindisi.
Mentre i bicchieri si toccavano lei l´aveva notata. La mancanza. Dell´anello. E il solco lasciato dalla fede sulla carne della falange di lui.
Linda si era vista subito il film: Leonardo aveva passato la mattina con un´altra. E si era tolto l´anello. Per nessun altro motivo al mondo se lo sfilava. Nemmeno quando faceva  i suoi 100 km in bici al sabato mattina, né durante le partite di tennis lo toglieva dal dito. Era la prova: Leonardo aveva anche un´altra.
“Dove l´hai lasciata?’- lo assalì senza nemmeno dargli il tempo di finire il brindisi con lo spumantino.
“Cosa?’
 “L´anello, ce l´hai sempre al dito e adesso non c´è. Cos´è successo?’
Mentre lo diceva, Linda si accorse dell´assurdità della situazione. Gli stava facendo una scenata perché non portava la fede, neanche fosse lei la moglie.
Ma non poteva trattenersi. La vista del suo dito nudo le aveva causato un accesso di rabbia. La gelosia le era montata alla testa e lei si accorse che lo preferiva con la fede al dito. Sposato. Blindato e controllato a vista dalla consorte. Vederlo senza anello era come se fosse tornato libero.  Di tradirla.
“Ma dai! Che scenata mi stai facendo.  E´ allucinante.  Ieri mi sono tolto l´anello per  farmi la doccia e l´ho lasciato sulla mensola  del bagno’, la rassicurò lui senza lasciar trasparire nessuna emozione. Da perfetto giocatore di poker.
O forse stava dicendo il vero.
“Non mi piace vederti  senza. Quasi tu fossi tornato single’.
“Allora, se non fossi sposato non mi vorresti!’.
Linda constatò con una punta di dispiacere che forse era proprio così.  
Lo amava e venerava da anni proprio perché non poteva averlo. Perché sapeva che non sarebbe mai stato suo.  Per questo non si era ancora stufata di lui e continuava a desiderarlo. Era un gioco che poteva solo perdere, e proprio per questo ci si accaniva.
Il giorno dopo, luccicante come sempre, forse di più, la fede era ricomparsa sull´anulare di Leonardo,  e Linda si era tranquillizzata.
Lulù

1 commento:

  1. Intrigante e molto vero!
    La desiderabilità funzione dell'impossibilità di "sicurezza"(falsa peraltro).

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